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Chirurgia Vascolare, attività 24 ore su 24

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AREZZO – L'unità Operativa di Chirurgia vascolare del San Donato, diretta dal dottor Guido Bellandi (nella foto), continua a sviluppare la propria attività e l'Azienda aumenta il personale per consentirle di essere in attività 24 ore su 24.
Dal primo settembre, con l'arrivo di nuovi medici e evitando che gli specialisti di questa unità operativa "coprano" turni di guardia medica in altri reparti, la Chirurgia Vascolare tiene i battenti aperti senza soluzione di continuità per 365 giorni all'anno.
In meno di quattro anni dal suo arrivo, il dr. Bellandi (nella foto) e la sua equipe hanno portato questa Unità operativa al raggiungimento di livelli di qualità pari a quelli dei centri miglio universitari italiani. E operando in sinergia con altre specialità presenti al San Donato, prima di tutte la Cardiologia, è motivo di attrazione di pazienti da provincie e regioni di tutta Italia. Il potenziamento di Arezzo avrà ricadute positive anche sull'attività presso l'ospedale del Valdarno, con un aumento della attività chirurgica che vi viene svolta. Positivi anche gli effetti sulle liste di attesa, in particolare con il decongestionamento per la flebologia.
Per la Chirurgia Vascolare il passaggio ad una attività sulle 24 ore arriva per sopperire a delle criticità emerse dallo studio della poderosa crescita di attività di questa disciplina specialistica.
L'Unità operativa del dr. Bellandi ha ampliato il ventaglio di procedure offerte per il trattamento della patologia arteriosa, avvalendosi delle più moderne tecniche a minore invasività in campo vascolare. Questo, sia nel caso di interventi convenzionali, come quello per aneurisma dell’aorta addominale, condotto in “minilaparotomia” (cioè con una incisione chirurgica ridotta, recupero accelerato delle condizioni generali e rapida dimissione) sia nei casi più complessi con coinvolgimento dei vasi viscerali con accesso “Retroperitoneale” allargato, evitando la contemporanea apertura del Torace. In egual modo, in interventi come l’Endoarteriectomia Carotidea eseguita anche in anestesia locale nei pazienti con problematiche che non consentono l’anestesia generale classica o “a coscienza conservata”.
Al San Donato le stesse patologie possono essere affrontate, quando ve ne sia l’indicazione, con tecniche mini-invasive, definite “Endovascolari”, come il trattamento con Endoprotesi degli aneurismi Aortici e Periferici, effettuato con accesso chirurgico minimo a livello inguinale o addirittura pericutaneo. Così come il trattamento con Angioplastica a palloncino (PTA), cioè la dilatazione con piccoli cateteri a palloncino introdotti nell’albero vascolare attraverso una arteria periferica (generalmente all’inguine, ma possibile anche dal braccio), dei restringimenti o ostruzioni arteriose, a volte posizionando a tale livello dei supporti metallici (Stent) per mantenere aperte le arterie come ad esempio nel caso delle stenosi carotidee (Stenting Carotideo).
Ormai all'ospedale di Arezzo più della metà degli aneurismi Aorto-Iliaci è trattato con Endoprotesi.
Insieme alla Cardiologia Interventistica, con la quale esiste uno stretto e proficuo rapporto di collaborazione, sono state sviluppate metodiche di rivascolarizzazione periferica estrema, come nei casi di ischemia critica da piede diabetico, consentendo dei risultati finora possibili solo in pochi Centri di levatura Internazionale.
L’ampio ventaglio di tecniche possibili, insieme all’attuazione di precisi protocolli organizzativi consente di “ritagliare su misura” del paziente il trattamento più idoneo alle sue condizioni generali e al tipo di lesione.