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Cibo del Pam alle miglia di sfollati del conflitto in Georgia

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TBILISI – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha
iniziato a fornire assistenza alimentare ad oltre 2.000 sfollati a causa
del crescente conflitto in Georgia, dove centinaia di persone sono state
uccise e migliaia hanno lasciato le proprie case dall’inizio del conflitto,
venerdì, nell'Ossezia del Sud.

Nel fine settimana, in risposta ad una richiesta del governo georgiano, il
PAM ha fornito razioni di 10 giorni ad oltre 1.900 sfollati che vivono in
ripari nella capitale Tbilisi; ulteriori distribuzioni stanno avendo luogo
oggi. Il cibo fornito dal PAM proviene dagli esistenti programmi di
assistenza alimentare dell’agenzia in Georgia.

“Il numero di quanti hanno bisogno del nostro aiuto cresce di ora in ora”,
ha detto il direttore del PAM in Georgia, Lola Castro, aggiungendo che,
finora, sono stati registrati 2.750 sfollati nella sola Tbilisi. Castro ha
detto che molte altre persone hanno trovato rifugio presso parenti o in
ripari non ufficiali.

Le distribuzioni di cibo di oggi sono principalmente dirette alle persone
che si trovano fuori la capitale. Tuttavia, ci sono restrizioni nei
movimenti per i continui raid aerei russi che rendono estremamente
pericoloso per lo staff del PAM cercare di raggiungerle.

Molti sfollati non hanno la possibilità di cucinare; quindi, nei prossimi
giorni, il PAM fornirà biscotti ad alto contenuto energetico, che non
richiedono preparazione.

Il PAM fornirà inoltre sostegno logistico ad altre organizzazioni
umanitarie, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dall’esistente
operazione di assistenza alimentare nel paese, che era indirizzata a
212.000 persone, soprattutto povere comunità rurali, così come a studenti
delle elementari, malati di tubercolosi e persone affette da HIV/AIDS.

Decine di migliaia di persone sono fuggite dall’Ossezia del Sud negli
ultimi quattro giorni. Molti di loro sono sfollati in altre parti della
Georgia. Secondo il governo russo, circa 30.000 persone hanno attraversato
la frontiera verso la confinante Ossezia del Nord, nella Federazione russa,
dove il governo dice che si prenderà cura dei bisogni umanitari.

Domenica, il PAM ha effettuato una verifica congiunta con l’agenzia per i
rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) a Gori, anch’essa colpita dal
conflitto, e ha trovato la città, che conta circa 40.000 abitanti – quasi
deserta.