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Ciclismo, licenziati Riccò e Piepoli

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ROMA – La Saunier Duval ha licenziato Riccardo Riccò e Leonardo Piepoli. Il team ha annunciato il provvedimento con un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale. Riccò è risultato positivo a un controllo antidoping effettuato dopo la quarta tappa del Tour de France. Il licenziamento di Piepoli, invece, è legato alla ''violazione del codice etico della squadra''.
Dal canto suo il general manager del team, Mauro Gianetti, commentando la vicenda di Riccò ''condivide la generale sorpresa e amarezza suscitata dall'avvenimento, comprende la reazione del direttore del Tour e si duole di essere stato ingannato avendo dato fiducia a chi non la meritava''. Il dirigente ''ieri ha svolto personalmente un'indagine in seguito alla quale è venuta meno la fiducia non solo nei confronti di Riccardo Riccò, ma anche nei confronti di Leonardo Piepoli per la violazione del codice etico della squadra. Conseguentemente ha risolto il rapporto di lavoro con entrambi''.
Gianetti ribadisce ''la totale estraneità della squadra'', che ieri ha lasciato la corsa, ''da qualsiasi pratica dopante''. ''Abbiamo sempre sorvegliato i nostri atleti con il massimo scrupolo possibile – spiega il general manager – pretendendo da loro, in ogni occasione e circostanza, una condotta lineare e sportivamente inappuntabile''.
Il dirigente evidenzia ancora l'estraneità della squadra ad ogni comportamento illecito: ''Malgrado tutti gli sforzi compiuti, confidando nell'efficacia dei controlli esterni ed interni, non siamo riusciti ad evitare questa assurda situazione e oggi, come squadra, ci sentiamo vittime dell'irresponsabilità di coloro che, con la criminale smania di primeggiare, mettono a repentaglio gli investimenti milionari degli sponsor e le prospettive occupazionali di decine di onesti lavoratori''.
Oggi Riccò è stato ascoltato dalla Procura di Foix. Il procuratore Antoine Leroy ha dichiarato che l'atleta è stato incriminato per ''l'uso di sostanze nocive''. ''Riccò ha negato di aver assunto Epo e non ha fornito spiegazioni relative alla presenza di Epo nelle sue urine'', ha riferito Leroy dopo l'interrogatorio del corridore emiliano.
''Tornerò e tornerò più forte di prima. Domani andrò dal mio avvocato, cominceremo a difenderci. Chiederò le controanalisi'', ha affermato l'atleta. ''L'amarezza è tanta – ha poi aggiunto – ho dormito in prigione, il magistrato mi ha ascoltato. Mi hanno perquisito la borsa, non hanno trovato niente a parte le vitamine che usiamo tutti''.