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Convegno Cofir, ecco di cosa si parlerà ad Arezzo

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Convegno Cofir, ecco di cosa si parlerà ad Arezzo

Il tema delle competenze è il punto centrale del IV convegno internazionale COFIR, che si svolge i prossimi 31 ottobre e 1 novembre presso il teatro Pietro Aretino di Arezzo. Risulta particolarmente interessante confrontare i diversi interventi dei relatori ospiti del convegno, tra i quali in particolare Moacir Gadotti, direttore dell'Istituto Paulo Freire di San Paolo, Brasile, Peter Mayo (nella foto), Presidente della Società Mediterranea di Educazione Comparata, Università di Malta, Alessio Surian, Università di Padova e Federico Batini, presidente di Cofir e Università di Perugia.

Estratti dall'intervento di Moacir Gadotti sul tema delle competenze:
“Il concetto di competenza è problematico, vasto e addirittura ambiguo. Si tratta più di una nozione che di un concetto, una nozione a volte imprecisa, se confrontata al concetto di qualifica. Il termine "competenza" finisce per acquistare, per questo, una molteplicità di significati. Esso è frequentemente associato alla capacità di dominare situazioni complesse, alla capacità di utilizzare le informazioni, dimostrando un uso effettivo di ciò che si sa e della capacità di apprendere cose nuove. Allo stesso tempo è un concetto significativo, nella misura in cui viene associato alla capacità di affrontare situazioni complesse e impreviste, in differenti contesti, sia nell'impresa, sia nella scuola, tanto in famiglia, quanto nella società. Il problema, come abbiamo fatto notare, comincia quando si riduce la scuola alla dimensione di impresa e si introduce la logica imprenditoriale nella scuola attraverso una "pedagogia delle competenze" "

Estratti dall'intervento di Peter Mayo:
"Il discorso che predilige le competenze, misurabili in maniera positivista e secondo i cosiddetti ‘outcome’ (risultati), è forse il più egemonico che esista oggi nel panorama educativo. Riflette in parte un discorso più ampio che promuove la competitività e la mobilità di capitale e di lavoratori in un mondo caratterizzato dalle accelerazioni della globalizzazione. Il discorso sulle competenze è emerso, in varie contesti, nel settore dell’educazione professionale. Come scrisse Andrew Gonczi, educatore di adulti australiano, nel 2004: “Quando i miei colleghi ed io in Australia abbiamo cercato di creare un quadro di riferimento per una educazione all’insegna delle competenze, circa 13 anni fa’, siamo stati coinvolti in un dibattito feroce. Il governo australiano aveva deciso che tutta l’educazione professionale dovesse essere basata sulle competenze, senza fornire alcuna idea di che cosa questo volesse dire – eccetto che l’educazione si doveva basare sui risultati (outcome) invece che sugli ‘input’. Quello che abbiamo visto evolvere è un concetto di competenza, basato sul modello britannico, molto riduttivo e comportamentista. Si basa sull’idea che si possa svelare l’essenza di ogni cosa, scomponendola nelle sue varie componenti.” Questa critica vale non solo per l’Australia, ma vale anche per il discorso che domina l’educazione in molte parti del mondo. Quello che deve preoccupare è che questo discorso non si limita solo all’educazione prettamente professionale. E` un discorso egemonico che vede, specialmente nel settore dell’educazione degli adulti e sopratutto nell’educazione lungo tutto l’arco della vita (lifelong learning – il primo costituisce solo una componente del secondo), tutti gli sforzi, a livello di policy, tesi alla professionalizzazione di questi settori. E’ riconoscibile in questo ambito l’influenza specifica dell’OCSE e dell’Unione Europea, a prescindere, per quanto riguarda l’UE, dai documenti che riguardano l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Ne è un esempio il ‘Memorandum on Lifelong Learning.’ (CEC, 2000). Per vari motivi, compreso quello del facilitare l’armonizzazione fra vari sistemi educativi, tutto deve trasformarsi in risultati che si possano misurare, molte volte in maniera quantitativa – quella che Jean Francois Lyotard ha chiamato “performativity.” Come Carmel Borg ed io (2006) ed altri autori (Brine, 1998; Williamson, 1997; Wain, 2004; Bauman, 2005) abbiamo dimostrato, che il discorso dominante sulle competenze si focalizza sull’educazione professionale e sulle tecnologie dell’informazione (ICT). Il vecchio discorso dell’UNESCO su lifelong education, al quale avevano contribuito autori quali Ettore Gelpi, Bogdan Suchodolski, Paul Lengrand ed altri, che si basava su un concetto espansivo ed umanista dell’educazione e delle capacità umane, viene ridotto ad un discorso di apprendimento che porta ad una concezione bi-dimensionale della persona. La persona vista soltanto come produttore e consumatore."

L'’intervento di Alessio Surian mette al centro del dibattito la frase “regala un martello ad un bambino …tutto il mondo diventa un chiodo” ed entra nel merito dello sviluppo del discorso sulle competenze individuali nei percorsi formativi e, contemporaneamente, del crescere dell’urgenza di una riflessione sui dispositivi che permettono e facilitano l’attraversamento di cornici culturali. Un punto di vista molto importante in una fase di accelerazione in relazione ai processi di deterritorializzazione che investono i flussi culturali, informativi, simbolici e, contemporaneamente, quelli economici. La diversa capacità di lettura con cui “leggiamo” categorie culturali prossime o desuete rimanda alle caratteristiche stesse della “competenza”, costrutto multi prospettico, sapere in azione. Appare però assente dal dibattito attuale la riflessione sull'agire in quanto trasformazione dei contesti sociali e come consapevolezza, o meno, che diversi soggetti applicano ai contesti “regole” a partire dalle premesse culturali cui possono fare riferimento.

Federico Batini spiega come "ancora oggi le competenze , è bene ricordarlo, lasciano irrisolte alcune problematiche ed, in tal senso, lasciano scoperte zone di “ambiguità” notevolmente pericolose in ordine al diritto all'apprendimento. Molti dei problemi sono, in un certo senso, connaturati alla genesi dell'interesse nei confronti delle competenze: l'attenzione postavi, in primo luogo, all'interno del mondo del lavoro fa sì che esse abbiano una costruzione, una definizione e denominazioni che da quel mondo prendono origine, sostanziandone la natura, marcando dunque un “primato” del mondo del lavoro rispetto al mondo dell'istruzione e della formazione. La questione non è problematica in termini classificatori (viene prima questo o quel mondo?) quanto di definizione dell'oggetto (chi decide che cosa è una competenza? chi decide quali sono le competenze da raggiungere e dunque cosa è necessario apprendere?): non è un'operazione neutra infatti costruire i repertori e le declaratorie delle competenze a partire dal mondo del lavoro e dalle necessità che esso esprime, dai sistemi di istruzione e formazione e dai linguaggi e dai contenuti che, all'interno di essi hanno trovato spazio e legittimità, o ancora a partire da un'antropologia e da un'idea di sviluppo e di futuro".

Nell'ambito del convegno sarà possibile acquistare il volume “COMPETENZE E DIRITTO ALL'APPRENDIMENTO”, edito da Transeuropa con interventi di Moacir Gadotti, Peter Mayo, Alessio Surian, Federico Batini.
Per partecipare al convegno è stato stipulato un accordo con l'agenzia “Colori Toscani” che fornisce pacchetti per l'ospitalità e il pernottamento. Tutte le informazioni su www.cofir.net

Moacir Gadotti (1941) é professore titolare della Facoltà di Educazione dell'Università di San Paolo (USP) dal 1991 e attuale direttore dell' Instituto “Paulo Freire” di San Paolo.
Gadotti è laureato in Pedagogia e Filosofia, professore di Filosofia dell' Educazione presso la Pontifícia Universidade Católica di San Paolo, dottore in Scienze dell'Educazione presso l'Università di Ginevra e libero docente presso l'Universidade Estadual de Campinas (Brasile).
Ha pubblicato varie pubblicazioni inerenti l'area dell'educazione tra le quali: non tradotte in italiano Educação e poder (Cortez, 1988), Pedagogia da Terra (Petrópolis, 2000) e Educar para um Outro Mundo Possível (Publisher Brasil, 2007). Sono state tradotte in italiano le seguenti opere dell'autore: Leggendo Paulo Freire: sua vita e opere (SEI, Torino 1995), Pedagogia: dialogo e conflitto, insieme a Paulo Freire e Sergio Guimaraes, (SEI, Torino 1995).

Peter Mayo (1955) è professore al Dipartimento di Scienze dell'Educazione, Facoltà di Pedagogia, Università di Malta. Insegna nell'ambito della Sociologia, della Formazione ed Educazione Continua degli Adulti, così come nell'Educazione e nella Sociologia Comparata ed Internazionale in generale. Tra i suoi maggiori contributi troviamo le analisi comparate del pensiero educativo di Paulo Freire e Antonio Gramsci. È un ospite di rilievo nelle conferenze internazionali. È intervenuto nelle Università di Alberta e Cipro e ha condotto corsi di perfezionamento ed altri seminari in numerose altre università tra le quali Mainz, Amburgo, Francoforte, Toronto (OISE), Verona, Napoli Federico II, Algarve, Siviglia e Bogazici (Istanbul). È il presidente della Società Mediterranea di Educazione Comparata (MESCE), è curatore di una collana sulle "prospettive internazionali dell'educazione degli adulti" per la casa editrice Sense e il curatore, insieme a Anne Hickling Hudson e Antonia Darder, di un'altra collana Palgrave-Macmillan, sugli studi dell'Educazione postcoloniale.
La sua opera internazionalmente conosciuta include oltre 60 documenti pubblicati nelle riviste internazionali o in qualità di capitoli nei libri editi. È a capo dei Comitati Redazionale dei Consiglieri di numerose riviste internazionali compresa l'International Journal of Lifelong Education (Taylor & Francis), Journal of Transformative Education (Sage), Encylopaidea (ClueB, Bologna) e Educational Philosophy and Theory (Blackwell). Recentemente ha curato la pubblicazione speciale dell'Educazione Comparata (Routledge, 2008) ed stato invitato ad essere il curatore per la pubblicazione speciale della Filosofia e Teoria dell'Educazione (Blackwell, 2009).

Alessio Surian: Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione di Padova; collabora con L.P.P., Laboratorio di Politiche Pubbliche, il Consiglio d'Europa e con reti come l'Alleanza Internazionale degli Abitanti in programmi di ricerca e formazione; fra le sue pubblicazioni recenti: "Apprendimento e competenze interculturali", (con Anke Miltenburg), EMI, Bologna, 2002, "Educazione interculturale: percorsi formativi", in Gobbo F. (a cura di), "Multiculturalismo e intercultura", p. 197-218, Imprimitur, Padova, 2003, "Oltre l'immagine", (con Dave Richards), EMI, Bologna, 2003, "Un'altra educazione in costruzione", (curatore), ETS, 2003 "OFF THE LINE. L'innovazione educativa nella percezione degli studenti. 20 Scuole europee a confronto", Pensa MultiMedia, Lecce, 2004.

Federico Batini: laureato in lettere (Univ. di Firenze) e in Scienze dell’Educazione (Univ. di Siena), Master in Gestione Processi formativi (Bologna), Phd in Pedagogia e Scienze dell’Educazione (Università di Padova); è ricercatore presso l’Università di Perugia (Scienze della Formazione); Direttore di PratiKa (agenzia formativa – www.pratika.net) e di NausiKa (consorzio di associazioni culturali www.narrazioni.it), Partner e senior consultant di Thélème s.r.l. (www.theleme.it), Presidente nazionale di COFIR (www.cofir.net), membro della Segreteria Nazionale del Forum Permanente per l'Educazione degli Adulti (FORUMEDA www.edaforum.it) e coordinatore nazionale per l’area comunicazione. Insegnante di ruolo part time presso l’Istituto d’Arte Piero della Francesca, nel 2006 risulta vincitore di concorso presso l’IRRE Toscano e rinuncia.
Tra le ultime pubblicazioni in volume ricordiamo: Scrivere il futuro: manuale di progettazione formativa, Ibiskos, 2002; a cura di Federico Batini e Renato Zaccaria Foto dal Futuro, Zona, 2002; a cura di Federico Batini La scuola che voglio, Zona, 2002; Lo sguardo che carezza da lontano: per una formazione alla relazione di aiuto, Angeli, 2002 (2 edizione); Tra realtà e utopia: per un'educazione alla pace, Angeli, 2001; a cura di Federico Batini e Renato Zaccaria (a cura di), Per un orientamento narrativo, Angeli, 2000; con Alessio Surian ha curato: Caccia al “tesoro”. La business agenda delle riforme educative ed i percorsi di resistenza, ETS, 2004; con Gabriel Del Sarto, Narrazioni di narrazioni, Orientamento narrativo e progetto di vita, Erickson, 2005; con Gloria Capecchi, Strumenti di partecipazione, Erickson; ha curato il MANUALE PER ORIENTATORI. Metodi e scenari per l'empowerment personale e professionale, Erickson, 2005; F. Batini, Come trovare lavoro, Buffetti, 2005; Federico Batini, Leonardo Lambruschini, Genitori di ragazzi che scelgono. Un mestiere difficile, Zona, 2006; Federico Batini, Gloria Capecchi, Il futuro in giallo. Esperienze e materiali per l’orientamento narrativo., Zona, 2006; Federico Batini, Nicola Giaconi, Orientamento informativo. Percorsi e strumenti per la scelta formativa e professionale, Erickson, 2006; Federico Batini (a cura di), Apprendere è un diritto, ETS, 2006; Federico Batini, Lucia Pastorelli, Orientamento allo specchio, Pensa, 2007; Simone Giusti, Federico Batini, Gabriel Del Sarto, Narrazione e invenzione. Manuale di lettura e scrittura creativa, Erickson; Federico Batini, Gabriel Del Sarto, Raccontare storie: politiche del lavoro e orientamento narrativo, Carocci, 2007. F. Batini, a cura di, LLL, numero monografico su Eda ed Orientamento, Zona, 2007; F. Batini, a cura di M@gm@, Numero monografico su Narrazione ed Empowerment, Zona, 2007; F. Batini, G. Del Sarto, M. Perchiazzi, Raccontare le competenze, Transeuropa, 2007, nel 2007 è uscito il saggio “L’orientamento narrativo” nel volume ISFOL- Ministero del Lavoro, Orientare l’orientamento; F. Batini, S. Giusti, Orientamento narrativo a scuola. Lavorare sulle competenze per l’orientamento dalla scuola dell’infanzia all’educazione degli adulti, Erickson, 2008. Ha pubblicato saggi su riviste e volumi, collabora stabilmente alla Rivista dell'Istruzione ed ai Quaderni di Orientamento. Ha diretto la collana su formazione, orientamento consulenza SinergiKa (Zona) e dirige la collana "Comunità e persone" (Erickson), la collana COFIR "Altreducazione" (edizioni ETS) e la rivista internazionale Longlifelearning, membro del comitato scientifico della Rivista M@gm@. Ha ideato il metodo narrativo in orientamento.