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Domani l’ultima lezione di Vattimo

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TORINO – Il filosofo Gianni Vattimo terrà domani la sua ultima lezione nell'ateneo torinese, dove insegna da 44 anni. Per due ore, Vattimo parlerà sul tema 'La verità e l'evento: dal dialogo al conflitto', ripercorrendo la sua elaborazione filosofica e politica.

Nato a Torino nel 1936, si laurea in filosofia con Luigi Pareyson, la cui influenza manterrà un ruolo importante nello sviluppo del suo pensiero; si specializza poi con Karl Loewith e Hans Georg Gadamer, di cui introduce il pensiero in Italia. Negli anni Cinquanta, insieme a Furio Colombo e Umberto Eco, lavora ai programmi culturali della Rai, conducendo tra l'altro il programma settimanale politico-informativo 'Orizzonte''. Membro dei comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere, ha diretto la 'Rivista di Estetica'.

Si è inizialmente occupato di filosofia antica, ma ha ottenuto risonanza internazionale con studi sui pensatori tedeschi dell'Ottocento e del Novecento, in particolare Nietzsche e Heidegger; negli ultimi anni si è dedicato anche alla riflessione sulla società contemporanea ('La società trasparente', 2000) e sul rapporto con la fede ('Credere di credere', 1996).

Le opere di Gianni Vattimo sono discusse in Italia e all'estero, in particolare per l'interpretazione originale dell'ontologia ermeneutica che il filosofo torinese ha chiamato 'pensiero debole'. Questa impostazione teorica, che ha le sue radici nello studio di Nietzsche e Heidegger, fa di Vattimo un importante pensatore della postmodernità che suggerisce una concezione non dogmatica della verità con forti implicazioni etico-politiche. Secondo il filosofo infatti il pensiero debole è la chiave per la democratizzazione della società e la diffusione del pluralismo.

Vattimo si è impegnato anche in politica, prima nel Partito radicale, poi nell'Ulivo; è stato parlamentare europeo nel 1999 per i Democratici di sinistra. È grande ufficiale al merito della Repubblica italiana (1997).

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign