Home Nazionale Segregata per quattro anni, sposa il suo ‘aguzzino’

Segregata per quattro anni, sposa il suo ‘aguzzino’

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ROMA – Un'adolescente fuggita da casa rimane chiusa per quattro anni assieme al suo 'persecutore': i familiari pensano che sia morta, quando improvvisamente la polizia la scopre nascosta a casa del ragazzo che le era stato proibito di frequentare. Ma adesso Natasha Ryan si è sposata con l'uomo con il quale era rimasta segregata e dal quale ha avuto un bambino.

La Ryan era divenuta famosa nel 2003 come la ragazza dell'armadio, perché lì l'avevano trovata i poliziotti quando avevano fatto irruzione a casa di Scott Black, lattaio 26enne, a meno di 1 km dalla casa dei genitori di lei, a Rockhampton, nello stato australiano del Queensland.

Era fuggita da casa nel 1999, a 14 anni, e la famiglia aveva completamente perso le sue tracce: le ricerche della polizia non avevano portato a niente, e tutti ormai la credevano morta. Un ergastolano, Leonard John Fraser, 51 anni, si era addirittura autoaccusato del suo omicidio: la confessione era parsa tanto credibile che si era aperto un processo a suo carico.

A metà del processo, la rivelazione: la polizia viene a sapere che la ragazza è nascosta a casa di Black, e lì la trova, rinchiusa in un guardaroba. Naturalmente l'accusa a carico di Fraser decade e Black viene condannato a un anno di prigione. ''Non pensavo affatto al passato, ero completamente assorbita nel presente'', aveva dichiarato lei.

Natasha viene riportata dai genitori, ma quando Black è scarcerato torna a vivere con lui: i due hanno un bambino, che ora ha quattro anni, Corey. La settimana scorsa Natasha e Scott si sono sposati.

Stando a quanto emerse all'epoca dei fatti, Natasha viveva nella semioscurità, con le tende perennemente abbassate e solo due volte in quattro anni era uscita, di notte, per prendere un pò d'aria fresca. ''Adesso spero che smetteranno di chiamarmi la ragazza nell'armadio'' ha detto ai giornali dopo le nozze.