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E’ arrivata la tac in Casentino

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E’ arrivata la tac in Casentino

BIBBIENA – Da ieri la Tac è “fisicamente” all'ospedale di Bibbiena. Qualche mese in più rispetto alle previsioni c’è stato. Ma adesso è una realtà concreta, tangibile. La macchina è montata nel locale che era già stato predisposto in fase di costruzione del nuovo plesso. Adesso parte la fase dei collaudi (ci vorranno un paio di settimane). Il personale di radiologia ha svolto e continua a svolgere, corsi di aggiornamento e di perfezionamento presso l’ospedale di Arezzo. Dalla terza settimana di dicembre saranno eseguiti i primi esami diagnostici su pazienti (ricoverati) con il tutoraggio di personale sanitario e tecnico esperto. Poi, dai primi giorni di gennaio, l'attività prenderà il via regolarmente anche per gli esterni che fino ad oggi si sono dovuti sempre spostare su Arezzo o su altri ospedali.

La macchina collocata a Bibbiena, dal costo di oltre 500.000 euro, è della G.E. Medical System, in tutto e per tutto equivalente all’ultima montata al San Donato di Arezzo. Macchina di grandi potenzialità, è a 16 slices. Con l'installazione di questa Tac, la Asl ha raggiunto un obiettivo ambizioso: fornire ogni struttura ospedaliera della provincia, piccola o grande che sia, di una propria Tac.

Ma la tac non è la sola novità del momento in Casentino, dove spesso si incrociano le scelte compiute sul piano ospedaliero e su quello territoriale. La Tac, infatti, rappresenta una tappa fondamentale di un più generale riammodernamento dei servizi socio sanitari garantiti ai cittadini casentinesi, in corso da molti mesi, ed a cui non sempre viene riservata l'attenzione che merita.
E' il caso, ad esempio, dell'attivazione di quattro nuovi posti letto di cure intermedie (ospedale di Comunità) nella struttura di Ponte a Poppi. Restando sempre nel settore sociale, la Rsa di Ponte a Poppi, grazie ad uno specifico finanziamento regionale, può ora attivare tre nuove quote, dando così risposta ad altre famiglie in lista di attesa. A Stia, invece, si stanno approntando due posti di “hospice”, il secondo in provincia, dopo quello di Montevarchi.

Buoni anche i risultati ottenuti dal servizio di broncopneumologia territoriale, dotato di medici e infermieri specializzati che intervengono presso le abitazioni dei pazienti sottoposti a cure di lungo termine, che ottengono così prestazioni analoghe a quelle ospedaliere pur restando nel proprio domicilio.
Analoga organizzazione è stata attuata per le cure palliative, destinate ai malati terminali, seguiti al proprio domicilio con un servizio interamente a carico della Ausl, o ancora il servizio “adt”, cioè gli infermieri che prestano assistenza domiciliare territoriale.

Sul fronte dell’emergenza è in via di risoluzione la questione delle piste per l'atterraggio degli elicotteri. E' confermato che ce ne saranno due: una a Stia, in un'area già individuata, e l'altra a Bibbiena (qui deve essere deciso se collocarla a ridosso dell'ospedale o a valle). Tutti i siti hanno avuto l’ok dalle autorità di volo e dai piloti degli elicotteri sanitari regionali del 118.

Tornando sull'ospedale, va segnalato che sono previsti interventi di ristrutturazione del vecchio nosocomio, al termine dei quali verranno trasferite nei nuovi spazi anche le attività distrettuali e della prevenzione, configurandosi, così, un importante e completo polo sanitario per la vallata.

La riorganizzazione intraospedaliera ha consentito di allargare il ventaglio di patologie da accogliere nella struttura ospedaliera, mettendo a disposizione dei cittadini del Casentino, e dei vari specialisti presenti nell’ospedale (Pronto Soccorso – Medicina d’Urgenza, Medicina Generale, Chirurgia, Ostetricia e Ginecologia, Cardiologia etc.), strutture adeguate al trattamento diagnostico e terapeutico di pazienti con patologie di differente livello di severità e criticità assistenziale.