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Edilizia: rinnovato il contratto

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Edilizia: rinnovato il contratto

AREZZO – Rinnovato il contratto nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese artigiane e delle PMI del settore edile. Prevede un incremento salariale, per il terzo livello di inquadramento, di 188,50 euro in quattro anni, con decorrenza dal 1 luglio 2008.
“Si tratta di un accordo in linea con gli altri contratti del settore edile, ma che coglie le specificità dell’artigianato e della PMI, in particolare su temi quali l’apprendistato, la formazione e la sicurezza – commenta Maurizio Baldi, responsabile di settore in Cna Arezzo. Abbiamo mantenuto per l’apprendistato, che continua ad essere un canale importante per l’inserimento dei giovani nelle imprese artigiane e nelle PMI del comparto, una retribuzione che tiene conto della progressione della professionalità degli apprendisti, prevedendo percentuali crescenti in funzione della durata del rapporto di apprendistato.”.
Sui temi della formazione e della sicurezza, confermando il forte impegno delle parti sociali su queste materie, in particolare riguardo ai lavoratori che entrano per la prima volta nel settore, si sono fatti significativi passi in avanti nell’adeguamento degli specifici strumenti bilaterali e della loro operatività alla realtà dell’artigianato e della PMI, riconoscendo al riguardo un ruolo importante alla negoziazione territoriale.
Inoltre è particolarmente importante l’impegno da parte di tutti i firmatari del contratto ad avviare un confronto sull’insieme degli enti bilaterali del settore e degli accordi relativi, anche alla luce dei compiti nuovi loro assegnati dalla normativa riguardo alla regolarità del rapporto di lavoro ed all’inserimento della manodopera sul mercato del lavoro.
Anche sulla questione del contratto a tempo parziale sono state introdotte norme tese a evitare usi impropri dello strumento, a salvaguardia delle imprese regolari, ma individuando anche specifiche modalità per l’utilizzo di tale strumento da parte delle imprese di minori dimensioni.
“Un altro aspetto qualificante dell’intesa – conclude Baldi – è poi l’affermazione della condivisa volontà di tutte le parti sociali di regolamentare l’accesso al settore dell’edilizia, contribuendo al varo di una proposta di legge in materia”.