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Egitto, liberati tutti i turisti rapiti

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Egitto, liberati tutti i turisti rapiti

ROMA – Gli 11 turisti rapiti lo scorso venerdì ad Assuan nella zona di confine tra l'Egitto ed il Sudan sono stati liberati. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit da New York aggiungendo che ''stanno tutti bene''. La notizia non è stata ancora confermata dalla Farnesina.

Gli undici turisti, tra i quali cinque italiani (nella foto Lorena Paganelli, uno degli ostaggi) e i loro accompagnatori egiziani (7-8) si trovavano a bordo di quattro veicoli per un safari nell'area di Kark Talh, nei pressi del confine tra l'Egitto e il Sudan, quando sono stati rapiti da un commando di 4 uomini armati, nel weekend, dopo aver sconfinato per errore in territorio sudanese.

Fino a tarda serata le fonti più attendibili confermavano che i sequestratori dei 19 stranieri (tra i quali appunto il gruppo di turisti italiani) nella zona desertica di Karkur Talh, entro i confini sudanesi, avrebbero richiesto un riscatto di circa sei milioni di euro.

Era questa anche la tesi dell'ambasciatore d'Italia al Cairo, Claudio Pacifico, secondo il quale i turisti non erano stati liberati e il contatto telefonico previsto per il tardo pomeriggio di ieri è arrivato con un certo ritardo.

Il capo della Aegyptus, l'agenzia che ha organizzato il viaggio, Ibrahim AbdelRahim, che è nel gruppo dei rapiti, aveva comunicato alla moglie che tutti gli ostaggi erano ancora sequestrati. Secondo l'emittente televisiva del Qatar 'al Jazeera', responsabili della cattura degli ostaggi potrebbero essere gli uomini di una tribu della zona al confine tra Egitto e Sudan.

Anche la Farnesina in serata aveva confermato che i cinque italiani non sono erano stati rilasciati e che le loro condizioni di salute erano buone.

Gli italiani coinvolti, tutti di Torino e provincia, sono: Lorella Paganelli, 49 anni, Giovanna Quaglia, 52, Walter Barotto, 68, Mirella De Giuli, 70, e Michele Barrera, 72.

La Farnesina ha seguito la vicenda nella ''strada della riservatezza e del silenzio'', ha riferito il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti. ''La situazione è delicatissima'', aveva sottolineato il numero due della nostra diplomazia, ''anche perché dobbiamo renderci conto di chi siano i sequestratori''. Riguardo la notizia della presunta liberazione il sottosegretario aveva messo anche in guardia dal rischio di 'depistaggi' che potrebbero essere stati messi in atto dai rapitori per guadagnare tempo.

La dinamica del rapimento è stata raccontata dall'agenzia di stampa egiziana Mena: 4 banditi a volto coperto hanno attaccato i quattro fuoristrada sui quali viaggiavano i turisti nella località di Kark Talj nella provincia meridionale di Wadi al Gadid. Si tratta di un'area remota del deserto egiziano nota per i graffiti preistorici in alcune caverne, tra cui la ?Caverna del nuotatore?, resa celebre nel 1996 dal film ?Il paziente inglese?.

Cresceva nel frattempo l?attesa delle famiglie. ''Anche noi abbiamo letto la notizia su Internet – dice Giuseppe Paganelli, fratello di Lorella, una delle rapite – sappiamo soltanto che stanno bene''. Paganelli ha anche confermato che la sorella , con il gruppo dei soliti amici, era partita dall'Italia il 13 settembre con un volo per Roma e poi per il Cairo. Da qui si è poi diretto nel sud del Paese, dove è avvenuto il rapimento. ''Doveva tornare domenica prossima''.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha seguito con viva preoccupazione la vicenda del sequestro dei connazionali. Lo stesso ministro degli Esteri, Franco Frattini, faceva invece sapere che ''si atterrà ai criteri di più stretto riserbo nell'evoluzione della vicenda''.

Intanto il procuratore di Roma, Giovanni Ferrara, ha aperto un fascicolo sul sequestro dei cinque italiani. L'indagine – avviata in seguito alla comunicazione della Farnesina – è al momento senza indagati né ipotesi di reato perché a piazzale Clodio si è in attesa di notizie più precise, utili a valutare la natura e le ragioni del rapimento.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign