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Fabio Roggiolani sulla scomparsa di Dante Rossi

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Fabio Roggiolani sulla scomparsa di Dante Rossi

«Era un uomo straordinario, di una forza e di una mitezza unica, uno di quelli che hanno segnato la scena politica della nostra provincia e del nostro paese.

Ho conosciuto Dante quando lui era senatore e io giovane militante dei gruppi spontanei cattolici.

Rossi non era mai ideologico, non era mai il più estremista o il dogmatico ma nelle scelte importanti era sempre il più coerente e non sgomitava mai.

Nei momenti importanti lui ha messo a disposizione la riconferma a senatore pur di rimanere coerentemente a rappresentare la sinistra alternativa, non accettò di sottomettersi alla logica del grande Pci e perseguì la ricerca ancorché sfortunata negli esiti di una sinistra italiana radicale non dogmatica e libera.

Divenne famoso nella scena politica di allora per essersi opposto ad un pacchetto di leggi liberticide con un ostruzionismo parlamentare condotto da solo parlando per oltre 24 ore nell'aula del senato.

Per noi era un mito e pur non aderendo a nessuna formazione successiva dopo Democrazia Proletaria lo trovai sempre pronto e attento a tutti gli sviluppi prima dei movimenti giovanili, poi di quelli femministi e infine di quelli ecologisti.

Amico di Mario Capanna e di Vittorio Foa lui pur ritirandosi nella sua campagna era sempre pronto e attento al confronto e al dialogo.

Mi sono perso molte, troppe occasioni per dargli un riconoscimento pubblico che forse gli avrebbe fatto piacere ma a cui avrebbe dato sempre l'importanza relativa che meritano certe cose, proporrò al presidente Nencini di dargli il riconoscimento della regione toscana alla memoria affinché resti traccia oltre a quella incancellabile che lui ha lasciato in centinaia e centinaia di giovani e meno giovani che negli anni 60 e 70 diedero vita ad un movimento che ha cambiato la nostra società.
Nel bene e nel male, perché in quegli anni accanto al movimento vissero anche le follie assassine brigatiste che noi insieme a Dante Rossi combattemmo in un ruolo scomodo e di frontiera pagando in prima persona ma mantenendo intatti gli spazi democratici e isolando nel movimento quelle frange violente.

Nel momento triste della morte voglio a nome mio innanzi tutto, a nome di quei giovani di allora che non possono farlo e dei Verdi tutti mandare un abbraccio ai figli e ai nipoti di Dante che siano orgogliosi di aver avuto per padre o per nonno una persona davvero straordinaria e di cui sarà forse tempo di ricostruire pensiero e vita politica a beneficio della nostra comunità e di una politica fatta di altruismo e generosità.»

Fabio Roggiolani (nella foto)
Consigliere Regionale dei Verdi della Toscana
Presidente della Commissione sanità del consiglio regionale.