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India, Vescovi: ‘Regno del terrore contro i cristiani’

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NUOVA DELHI – I cristiani nell'India orientale si confrontano in questi giorni con un "regno del terrore" che ha distrutto migliaia di abitazioni, lasciando circa 40mila persone senza tetto. Così la Conferenza dei Vescovi Cattolici dell'India (CBCI) vede la situazione in India, dove da giorni sono in corso violenze contro la comunità cristiana. Il portavoce della CBCI, padre Babu Karakombil, parla con AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL di attacchi "senza precedenti", registrati nella scorsa settimana in seguito all'uccisione di un leader induista nello stato dell'Orissa.

Secondo Karakombil, 4300 case, 50 chiese e 5 conventi sono stati distrutti nel distretto di Kandhamal, uno dei più colpiti, mentre migliaia di persone si stanno nascondendo nelle giungle dello Stato. "Questi fatti non hanno precedenti. Non avevamo mai visto qualcosa del genere prima. Le case e le istituzioni sono state totalmente distrutte", afferma il portavoce, sottolineando che "la gente ha paura di tornare. I gruppi che stanno compiendo questi attacchi sono ancora in giro".

Almeno 14 persone sono morte durante le violenze che hanno suscitato la condanna di papa Benedetto XVI e del governo italiano.

Karakombil ha guidato la delegazione di funzionari ecclesiastici che ha incontrato la scorsa settimana il premier indiano Manmohan Singh per chiedere un intervento più forte contro le violenze, ma anche aiuti per le vittime. Le 45mila scuole cristiane dell'India sono rimaste chiuse venerdì per una giornata di preghiera.

Migliaia di persone si sono rifugiate nelle giungle o nei campi profughi del governo quando le loro case sono state date alle fiamme. La CBCI sta lanciando appelli al governo perchè impieghi più aiuti e più forze di sicurezza per porre fine agli attacchi.

Un coprifuoco notturno è ancora in vigore in numerosi distretti. "Alcuni gruppi di destra hanno instaurato in quelle zone il regno del terrore. Stiamo chiedendo allo Stato e al governo nazionale di rafforzare l'ordine", ha precisato Karakombil, secondo il quale il governo dello Stato dell'Orissa ha mancato di mettere in atto misure efficaci poiché appoggiato dal partito di destra Hindu Bharatiya Janata.

Secondo il portavoce, i leader religiosi e comunitari devono lavorare per la pace e la legge deve essere applicata. Karakombil spiega che i cristiani vengono costretti ad abbandonare la propria fede e si dice che alcuni siano stati torturati per essersi rifiutati di abbracciare l'induismo. "Questi gruppi impiegano metodi coercitivi, la gente viene costretta a rinunciare alla propria fede", conclude.