ROMA – La lunga agonia del secondo governo Prodi è terminata ieri sera nell’emiciclo del Senato. 161 voti contrari hanno posto fine all’accanimento – terapeutico – con cui il Presidente del Consiglio aveva tenuto in vita il suo vacillante esecutivo. Niente di nuovo, nella storia repubblicana: l’ennesimo governo che cade, l’ennesima conta dei voti nel pathos degli ultimi minuti. L’ennesimo risiko del Palazzo. Eppure, questa volta, qualcosa di nuovo c’è.
Quello che infatti resta a noi tutti comuni osservatori, oltre al solito prossimo minuetto delle consultazioni al Quirinale, è una soap di dubbio gusto, in linea con la deriva della televisione e del nostro Paese tutto. Gli italiani si sono messi, ancora una volta, davanti alla tv e hanno assistito ad una soap che raccontava di un governo caduto per una ritorsione personale, per una sceneggiata di una passionale famiglia campana che vive in una villa assediata dai rifiuti. Gli italiani hanno visto un reality nel quale un gruppo di gente ha prima preso a martellate la casa delle libertà nella quale abitava per poi ricostruirla in una notte. Gli italiani, catatonici davanti alla tv, si sono uniti come non mai nel disprezzo per un professore universitario arrivato al governo per 20 voti in più di altrettanti italiani d’Argentina. Un professore che ha prima dichiarato il bisogno di felicità dei suoi compatrioti per poi riuscire a scontentarli tutti.
Cade Prodi e finisce anche la Seconda Repubblica. La Terza nasce con la questione morale irrisolta, la disaffezione dei cittadini per la politica arrivata ormai alle stelle, meno euro nelle tasche di tutti, più ignoranza diffusa e, molto probabilmente, con la medesima e pericolosa legge elettorale. Una legge elettorale che è madre di questi ultimi accadimenti ma che ora, con la voglia di correre subito al voto, pare di nuovo accontentare tutti.
E mentre gli italiani assistevano a tutto questo, senza neanche scuotere più la testa, gli stranieri, questa mattina, hanno acceso la tv, sintonizzandosi su Cnn, Bbc e France24. Sui loro schermi hanno visto un parlamento di uno Stato che si dice civile in cui volavano tappi di spumante, offese e sputi. La nuova frontiera della televisione, avranno pensato. Un nuovo genere..la commedia dell’arte in versione reality-soap.

Articlolo scritto da: Giuseppe Orfino