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Gambacci ai vertici nazionali dell’Arredo e Tappezzeria

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Gambacci ai vertici nazionali dell’Arredo e Tappezzeria

Confartigianato Imprese Arezzo piazza un altro esponente ai vertici italiani delle singole categorie: si tratta di Domenico Gambacci, 47 anni, eletto giovedì scorso a Roma nuovo presidente nazionale Associazione Arredo e tappezzeria con il 90% dei consensi. Gambacci è di Sansepolcro e quindi proveniente da un comprensorio dove la tradizione della lavorazione del legno è fortemente radicata quello della Valtiberina Toscana, che sta sempre più esprimendo figure di eccellenza dal punto di vista imprenditoriale. Il prestigioso risultato del 18 dicembre chiude un 2008 tutto da incorniciare per Gambacci, con in maggio lo conferma per acclamazione a una presidenza provinciale che riveste dal 2003 e in settembre l’elezione – sempre per acclamazione – a quella regionale della Toscana, dove era il vice uscente. Adesso, la quasi unanimità dei voti nell’ultimo gradino della scalata, quello che conduce appunto al timone italiano di un comparto strategico della nostra economia. Gambacci, che nel precedente mandato era consigliere nazionale, succede al veneto Angelo Fantin. Vice di Gambacci è il lombardo Giampiero Conti, mentre gli altri consiglieri sono il pugliese Leonardo Freda, il romagnolo Ivano Scalpellini e – ulteriore motivo di orgoglio – Giovanni Pieracci di Città di Castello, presidente umbro del Legno Arredo. Il milanese Guido Cesati è infine confermato nel ruolo di segretario generale. Per la prima volta, poi, l’ambito aretino e toscano esprimono un presidente nazionale in una branca dell’artigianato che, per fatturato annuo, occupa il secondo posto nella voce “export”, con un autentico esercito di oltre 80000 aziende dislocate sull’intero “stivale”. Da sempre, la lavorazione del legno costituisce un perno dell’economia del Paese; assieme alla personale soddisfazione per la fiducia accordata, Gambacci sottolinea la consapevolezza di un impegno che si assume in una fase congiunturale molto difficile, perché è in atto una contrazione piuttosto netta. “Magari – afferma il neo-presidente nazionale – il nuovo incarico assegnato mi porterà spesso nella Capitale, ma la presenza del collega tifernate Pieracci rende più bella questa vittoria e la consapevolezza di poter contare su un valido supporto, testimoniando la vitalità dell’imprenditoria altotiberina a tutti i livelli premiando un percorso fatto di progetti concreti. A caldo, accolgo con piacere i tanti complimenti che mi sono giunti dal presidente aretino di Confartigianato, Giovan Battista Donati; dal segretario Mauro Giovagnoli e dalle varie autorità imprenditoriali e politiche, ma da domani si comincia a lavorare sodo: c’è bisogno di una iniezione di fiducia e ottimismo combinata con quella capacità di rimboccarsi le maniche che è tipica di noi artigiani e che è stata anche il segreto della mia esperienza professionale. La ripresa è possibile!”.