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Gioco d’azzardo l’Italia in testa con 500 euro di spesa pro-capite

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Gioco d’azzardo l’Italia in testa con 500 euro di spesa pro-capite

ITALIA – Nel 2007, oltre 23 milioni di italiani hanno puntato almeno una volta sulla fortuna spendendo complessivamente 42,2 miliardi di Euro (2% del PIL). Nel 2006 la spesa annua degli italiani nel gioco è stata di 28 miliardi di Euro e si prevede una spesa di 50 miliardi di Euro nel 2008. Questo aumento esponenziale, nell’ultimo anno, sembra dovuto soprattutto al raddoppio del fatturato del Gratta-e-Vinci e all’aumento del 22% delle “macchinette”.
"Quella del gioco è la quinta industria in Italia. dopo Fiat, Telecom, Enel, Ifim – afferma il direttore del Dipartimento delle Dipendenze, dr. Paolo E. Dimauro -. Analizzando la spesa pro-capite per l’azzardo nel 2007, l’Italia ha il primato mondiale con oltre 500 euro. Le ricerche ci dicono che aumentando l’offerta di giochi, sia nella quantità che nella qualità, aumenta anche la quantità di persone che si avvicina al gioco e, quindi, proporzionalmente aumenta anche chi svilupperà un rapporto problematico o patologico con esso".

"La realtà aretina – ci dice la dottoressa Valentina Cocci, responsabile del Gand (gruppo di lavoro sul gioco d'azzardo) – evidenzia una situazione simile a quella nazionale. Anche qui, il gioco d’azzardo patologico si viene a configurare sempre più come un’emergenza sociale, con quote notevoli di “sommerso” e con un potente impatto sia sul giocatore e la sua famiglia, sia sulla comunità locale (micorcriminalità, indebitamento delle famiglie, ricorso all'usura, ecc.). Tra i fattori che hanno favorito una crescita del fenomeno anche nella nostra realtà – prosegue la dottoressa Cocci – vi sono la diffusione in contesti di quotidianità (bar, supermercati, stazioni, ecc.) di giochi d’azzardo leciti come slot-machine e gratta-e-vinci e la forte azione pubblicitaria che caratterizza queste forme di gioco. Entrambi i fattori sembrano contribuire ad annullare la percezione di rischio insita in questi comportamenti di gioco e sempre più assistiamo a giovani che, all’uscita di scuola, comprano i biglietti del gratta-e-vinci, oppure a donne casalinghe o pensionate, che passano il tempo alle “macchinette”."

E' questo quadro che ha portato il SerT della Zona Aretina, in collaborazione con l’Associazione Mirimettoingioco, a promuovere due incontri di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza da gioco rivolti alla popolazione aretina . L'appuntamento è per lunedì 26 maggio 2008 h 17.00-19.00, presso il SerT Zona Aretina e per mercoledì 4 giugno 2008 h 18.30-20.00, presso la sede dell’Associazione Mirimettoingioco. Gli incontri si articoleranno in un momento di informazione (la psicologia del giocatore, il ruolo della famiglia e del tutoraggio, il trattamento farmacologico, il ruolo dell'auto-aiuto), a cui farà seguito un incontro di gruppo con giocatori e famiglie in trattamento.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al SerT (0575-255943, dal lun. al ven. h 9-13), oppure all'Associazione Mirimettoingioco (389-3403232, il mercoledì h 18.30-20).

I dati locali ed il profilo del giocatore aretino
Dal 2004 ad oggi sono arrivate al SerT Zona Aretina del Dipartimento delle Dipendenze di Arezzo circa 100 richieste di aiuto; di questi contatti, 53 giocatori insieme alle loro famiglie hanno accettato di fare un trattamento presso il SerT. I trattamenti offerti sono di tipo psicologico, sociale, medico e riabilitativo e possono essere individuali, familiari o di gruppo.
I giochi preferiti dall’utenza in carico sono slot-machine (70%), cavalli (11%), lotto (11%), gratta-e-vinci (4%), carte (2%) e bingo (2%).

Il profilo medio del giocatore afferente al Servizio è: maschio, coniugato, licenza media inferiore, fumatore, lavoratore dipendente, età media 42 anni, giocatore di slot-machine, gioca in modo problematico da circa 6-7 anni; quando arriva al servizio, a causa del gioco ha già contratto debiti importanti con Banche e Finanziarie, ha gravi conflitti familiari, talvolta è incorso in atti illegali per procurarsi i soldi per giocare. Negli ultimi due anni, si è confermato il dato dell’arrivo al Servizio di utenti sempre più giovani e di donne.

I dati epidemiologici
A livello epidemiologico, si stima che il gioco d’azzardo interessi la popolazione: per l’80% nella forma di gioco cosiddetta “sociale” (è il giocatore che gioca per divertirsi e riesce a smettere quando vuole); per il 17% della popolazione il gioco può diventare “un problema” (gioca più denaro e più tempo di quello che vorrebbe anche se riesce ancora a contenere i danni economici e socio-familiari); per il 3% della popolazione il gioco diventa una vera e propria malattia “la dipendenza da gioco” (il giocatore spende sempre più tempo e denaro ma si diverte meno; non riesce a smettere anche se ci prova; accumula debiti, problemi familiari, psicologici, professionali, legali). Purtroppo, la questione del gioco d’azzardo come comportamento a rischio di derive patologiche è terribilmente sottostimata.

L'Associazione Mirimettoingioco e la rete territoriale
Ad Arezzo, l’Associazione Mirimettoingioco, composta da ex-giocatori e loro familiari, è nata a settembre scorso e, attualmente, ha una quarantina di soci che si incontrano tutti i mercoledì dalle 18.30 alle 20 ad Arezzo in via Cavour 97.
Oltre all'Associazione, dal 2005 è stata attivata una rete territoriale sul gioco d'azzardo che vede impegnati accanto alla USL gli Enti Locali, la Prefettura, la Guardia di Finanza, la Misericordia, la Caritas e le Categorie Economiche.