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Giulio Andreotti racconta la sua esperienza di Costituente

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Giulio Andreotti racconta la sua esperienza di Costituente

AREZZO – Ai giovani dobbiamo trasmettere il grande valore, quasi sacro, della Costituzione. Queste le significative parole che hanno caratterizzato l’intervento del Senatore a vita Giulio Andreotti nella cerimonia organizzata dalla Provincia di Arezzo in collaborazione con il circolo "Verso l’Europa" in occasione dei sessanta anni della Costituzione della Repubblica Italiana. Nella Sala dei Grandi del palazzo della Provincia, accolto dagli sbandieratori della Giostra del Saracino, il Senatore Andreotti era chiamato a dare la sua testimonianza di membro dell’Assemblea Costituente ricordando così quella grande esperienza che ha portato alla nascita della Repubblica. A rivolgergli il primo saluto è stato il Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani. "La prima volta che le ho dato il benvenuto ad Arezzo – ha ricordato Fanfani ad Andreotti – ero un giovane che si occupava di politica attiva mentre oggi la accolgo da amministratore e da Sindaco. Io sono uno di quei fortunati nati proprio mentre la Costituente era al lavoro e che, quindi, hanno potuto vivere in un’Italia libera e democratica grazie al lavoro ed al sacrificio di chi ci ha preceduto". Il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli, che ha fortemente voluto le iniziative per ricordare i sessant’anni della Carta Costituzionale, ha ricordato il manifesto affisso in tutto il territorio provinciale nel mese di aprile, la pubblicazione della Costituzione in nove lingue per farla conoscere ai nostri nuovi cittadini e la distribuzione a tutte le scuole della provincia di un manifesto contenente tutti gli articoli della Carta. "In mezzo a tutte queste iniziative abbiamo voluto, come momento fondamentale, un incontro che ci potesse fornire una testimonianza diretta della nascita della Costituzione – ha affermato Ceccarelli. Nessuno, meglio del Presidente Andreotti, poteva farci vivere anche lo spirito della Costituente, che costituisce un momento alto per la storia del nostro paese che probabilmente non è stato mai raggiunto negli anni successivi. I costituenti lavorarono infatti con grande impegno e con enorme senso di responsabilità e la loro è un’esperienza che tutti gli italiani dovrebbero conoscere". Il Presidente del circolo "Verso l’Europa" Donato Palarchi ha ricordato le tre grandi figure del territorio aretino che caratterizzano la storia della nostra Repubblica, Amintore Fanfani, Brunetto Bucciarelli Ducci e Mauro Ferri, dando poi la parola a Giulio Andreotti che ha esordito ricordando di "essersi trovato a far parte dell’Assemblea Costituente perché fu stabilito che ci dovesse essere una rappresentanza di giovani. Ricordo l’emozione con la quale affrontai questa esperienza trovandomi di fronte a grandi personaggi come Benedetto Croce, De Gasperi o Di Vittorio, ma quello che mi colpì subito fu il clima che si instaurò e l’obiettivo comune di fare qualcosa che durasse nel tempo. Leggendo oggi la Costituzione – ha proseguito Andreotti – se ne coglie ancora la capacità di essere punto di riferimento dell’Italia, sia per la sua vita interna che per la sua collocazione internazionale. Il nostro impegno, quindi, deve essere quello di presentare la Costituzione ai giovani come riferimento non solo storico, ma anche delle prospettive di cambiamento. Dobbiamo riaffermare il grande valore della Carta Costituzionale, che io non esito a definire quasi sacro, che deriva da quello spirito di collaborazione che ha portato alla sua nascita e che ne rappresenta ancora la forza e l’attualità", ha concluso il Senatore Giulio Andreotti tra gli applausi del pubblico che ha affollato la Sala dei Grandi.