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Gorizia, ai musei provinciali una fotografica sul generale Diaz

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GORIZIA – Protagonista indiscusso della Prima Guerra Mondiale e dell'immediato primo dopoguerra, il generale Armando Diaz (nella foto) sarà al centro di una mostra fotografica ospitata nella sede di Borgo Castello dei Musei Provinciali di Gorizia. Il prezioso Fondo Diaz di questa istituzione museale, infatti, aprirà al pubblico nel 90esimo anniversario dalla fine della prima Guerra Mondiale e in occasione della mostra "Diaz dalla Libia a Vittorio Veneto. Immagini dall'archivio Diaz dei Musei Provinciali di Gorizia", che si inaugura domani alle ore 18.

La mostra dedicata al Fondo Diaz, curata da Paolo Pozzato e da Alessandra Martina (che firma anche il catalogo), permette di offrire una chiave di lettura sulla figura del generale, inserita nel contesto di quell'immane conflitto globale che fu la Prima Guerra Mondiale. Diaz fu realmente il generale "umano e comprensivo" che sostituì con una serie variegata di provvidenze alle truppe, la brutalità e la rozzezza della gestione Cadorna' Fu il capo di Stato Maggiore che seppe finalmente muoversi "primus inter pares" tra i colleghi, valorizzando la personalità dei collaboratori, ed evitando il ricorso alla soluzione sbrigativa dei famigerati "siluramenti"' Oppure fu semplicemente l'uomo giusto al momento giusto' Il temporeggiatore che non seppe risolversi ad un'azione offensiva se non per le pressioni dell'autorità politica' Ciascuno di questi punti di vista, ed altri che si potrebbero elencare o individuare, hanno avuto sostenitori più o meno illustri. Ciascuno di essi troverebbe probabilmente prove documentarie sufficienti tanto a sostenerlo, quanto a smentirlo. Diaz rimane un personaggio per il quale non è facile entusiasmarsi, ma che è al contempo altrettanto difficile odiare. Ed è forse proprio questo il tratto dominante che emerge dalle immagini presenti in questa mostra.

Nella mostra "Diaz dalla Libia a Vittorio Veneto. Immagini dall'archivio Diaz dei Musei Provinciali di Gorizia", che sarà visitabile fino all'8 febbraio 2009, la figura del generale è stata analizzata attraverso tre momenti salienti della sua carriera: ufficiale di Stato Maggiore, comandante di truppe e, infine, massimo responsabile dell'Esercito italiano. Attraverso una sequenza di immagini, anche cronologica, troviamo le esperienze precedenti la grande guerra, in particolare la sua presenza alle grandi manovre del 1909 e la presenza in Libia nel 1912 al comando del 93° Reggimento "Messina". Si passa poi alla Prima Guerra Mondiale che lo vede dapprima Capo Reparto Operazioni del Comando Supremo, poi comandante della 49a Divisione e del XXIII Corpo d'Armata che operavano sul Fronte dell'Isonzo, in particolare sul Carso. La mostra di Borgo Castello, infine, indaga il ruolo di Diaz come Comandante Supremo mettendo in luce la peculiarità della sua azione nella riorganizzazione e nell'ammodernamento dell'esercito, ma anche la specificità del suo comando basata su una efficiente ripartizione dei compiti tra gli ufficiali superiori, sulla necessità di una loro preparazione che li mettesse in grado di comprendere le necessità dei sottoposti, sulla gestione dei rapporti con gli alleati mediando anche esigenze, e ingerenze della politica nella gestione delle operazioni belliche, su un attento uso della propaganda.

Articlolo scritto da: Adnkronos