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I nomi degli alunni sul sito del consigliere comunale

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I nomi degli alunni sul sito del consigliere comunale

ITALIA – Un consigliere comunale mette sul suo sito web la lista nominativa degli alunni delle scuole medie inferiori, secondarie e superiori che hanno ottenuto il contributo per l’acquisto dei libri di testo. E il Garante privacy blocca l’uso dei dati.
Su segnalazione del Comune di Palau, l’Autorità ha bloccato (con un provvedimento di cui è stato relatore Mauro Paissan) il trattamento dei dati personali relativi alla lista con i nomi degli alunni delle scuole medie inferiori, secondarie e superiori che hanno ottenuto il contributo per l’acquisto dei libri di testo apparsa sul sito web del capogruppo consiliare di minoranza. Tante le informazioni personali pubblicate: i dati identificativi di alunni e genitori, l’ammontare del contributo economico erogato e in alcuni casi perfino le coordinate del conto corrente bancario.
Il Comune, che aveva segnalato all’Autorità la diffusione dei dati, aveva precisato di non averne dato pubblicità per evitare che i dati personali di natura economica divenissero facilmente di dominio pubblico. Gli elenchi, infatti, non erano stati affissi né all’albo pretorio, né erano stati pubblicati sul sito istituzionale perché secondo l’amministrazione comunale la loro diffusione poteva creare imbarazzo o disagio agli interessati, che appartengono a fasce deboli della popolazione, ed esporli a conseguenze indesiderate. Le informazioni erano comunque accessibili su richiesta. Una copia degli elenchi era stata consegnata anche al capogruppo di minoranza in ragione del suo mandato politico, il quale ha deciso invece di pubblicarla sul suo sito.
Il trattamento dei dati contenuti negli atti dell’amministrazione comunale – ha ricordato l’Autorità – può essere effettuato dai consiglieri in ragione del loro mandato, ma sempre nel rispetto del diritto alla riservatezza degli interessati. La pubblicazione su Internet di queste informazioni personali, rese in questo modo immediatamente accessibili a tutti attraverso una semplice ricerca per nome, è risultata invece illecita, in particolare perché eccessiva rispetto alle finalità per le quali le informazioni erano state raccolte. Il Garante ha, pertanto, disposto in via d’urgenza il blocco dei dati diffusi dal sito in attesa di ulteriori accertamenti. Il consigliere, nel frattempo, dovrà limitarsi a conservare i dati senza poter compiere nessun’altra operazione di trattamento.