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I Tubolibre Quartet in concerto a Cortona

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I Tubolibre Quartet in concerto a Cortona

Gianluca Petrella (nella foto) e il Tubolibre quartet sono i protagonisti del prossimo appuntamento de “I concerti di Arretium”, la rassegna promossa dalla Fondazione Toscana Musica e Arte in collaborazione con il Comune di Cortona, giovedì 4 dicembre alle ore 21.15, presso il teatro “Signorelli” di Cortona.
Il Tubolibre Quartet è il più recente progetto di Gianluca Petrella: un combo capace di unire il senso più vivo della tradizione con le sonorità più moderne e contemporanee, una formazione musicale che si apre a combinazioni sonore intriganti e alle contaminazioni con il ritmo e il “groove”.
La particolarità di questo gruppo nasce dal contrasto che si crea tra i vari strumenti, ovverosia dal ricercato e peculiare suono che scaturisce dalle differenti e atipiche combinazioni strumentali: tuba-chitarra elettrica e percussioni-trombone capaci di proporre quelli che, solo sulla carta, sembrerebbero improbabili incontri “africa & blues”, “noise sound” e “free dixie”, atmosfere rarefatte e particolari sonorità di musica elettronica. Una sorta di straordinario e caleidoscopico calembour, capace di pescare nella tradizione di Duke Ellington e di scivolare poi verso i territori cari a Jim Hendrix. Petrella ha vinto moltissimi premi internazionali, tra i più importanti citiamo: nel 2001 il Top Jazz della rivista Musica Jazz quale miglior nuovo talento nazionale e il Django d'Or, quale miglior talento europeo, il Top Jazz 2005 della rivista Musica Jazz quale Artista dell'Anno, nel 2006 è il primo artista italiano a vincere il celebre Critic's Poll della rivista Down Beat, nel 2007 vince il premio Eurodjango, quale European New Talent of Jazz, il Top Jazz come migliore strumentista dell’anno della rivista Musica Jazz e nuovamente il Critic's Poll della rivista Down Beat. Gianluca Petrella ha suonato e collaborato con tutti i più importanti musicisti del panorama internazionale, da Pat Metheny a Ray Anderson e Roswell Rudd, da Carla Bley e Stefano Bollani a Paolo Fresu, solo per citarne alcuni.