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Imprese rosa: serve più flessibilità

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Imprese rosa: serve più flessibilità

AREZZO – Il futuro dell'imprenditoria femminile potrebbe essere più roseo, ma il mondo economico deve riservare alle imprenditrici l'attenzione che si meritano, affrontando, una volta per tutte, la questione cruciale della conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita. Ne è convinta Rossella Sorini, Presidente Comitato Impresa Donna CNA Arezzo.
“Oggi si celebra la Festa della donna – commenta la Presidente – ma tale ricorrenza negli anni ha perso il significato originario di giornata di celebrazione delle conquiste femminili. I problemi delle donne, però, sono rimasti gli stessi. Infatti, sebbene l'imprenditoria rosa cresca il doppio rispetto alla media nazionale, come dimostrano i recenti dati diffusi da Unioncamere, in Italia non sono ancora stati raggiunti i parametri fissati dagli Obiettivi di Lisbona, che puntano ad aumentare al 60% la percentuale di donne occupate. Insomma, il divario resta grande”.
Secondo la Presidente Sorini la Festa della donna è l'occasione per spostare l'attenzione sull'universo delle donne che lavorano. “Personalmente vorrei che finalmente si prendesse atto delle differenze e delle diverse esigenze di imprenditori e imprenditrici. Purtroppo finora quella dell'imprenditore è stata considerata una figura tipicamente maschile, senza riflettere per esempio sul fatto che in Italia, tradizionalmente, sono le donne della famiglia, e quindi anche le imprenditrici, che si prendono cura di bambini e anziani e che hanno maggiori difficoltà a conciliare il lavoro con la vita privata”.
La flessibilità è un'assoluta necessità per tutte le donne. Oltre che dei bambini piccoli, non va dimenticato che sono le donne a farsi carico di genitori o suoceri anziani. In Italia non solo non è stato ancora risolto il problema degli asili nido, ma non è stato minimamente affrontato quello degli anziani. Insomma, una delle priorità per il prossimo governo è quella di rimettere mano alla legge 53/2000 sulla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, tenendo conto di quelle richieste di modifica avanzate per andare incontro alle esigenze specifiche delle imprenditrici ma che purtroppo sono state disattese.
“Il prossimo esecutivo – dichiara Rossella Sorini – dovrebbe introdurre o ripristinare le agevolazioni per lo sviluppo e il consolidamento dell'impresa femminile e rendere più facile l'accesso al credito. E poi occorre rilanciare la legge 215/92 (Agevolazioni per l'imprenditoria femminile), una legge impostata sulla crescita dell'impresa, adattandola ai tempi attuali e indirizzando gli interventi a quei settori che hanno effettivamente le maggiori potenzialità di sviluppo. Il mondo delle imprese sta cambiando, si sta trasformando, ma è costretto a indossare vestiti che sono ormai passati di moda. Insomma il futuro potrebbe essere sempre più rosa, ma il mondo economico deve riservare alle imprenditrici l'attenzione che si meritano, premiando la capacità, tutta femminile, di rimettersi continuamente in gioco”.