Home Cultura e Eventi Cultura In mostra a Roma le ‘Camere oscure’ di Valerio de Bernardinis

In mostra a Roma le ‘Camere oscure’ di Valerio de Bernardinis

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ROMA – Un'antologica, un grande libro fotografico edito da Electa e una performance per celebrare il primato della pellicola sul digitale o più semplicemente per aprire il dibattito sul cambio di passo, tecnologico ma anche concettuale, che sta scandendo il presente del medium fotografico. Con il titolo 'Camere oscure' Valerio de Berardinis si racconta, ripercorrendo vent'anni di lavoro come fotografo per grandi campagne pubblicitarie commerciali, sociali ma anche e soprattutto come artista "puro", ossessionato dai volti e da scorci di una Roma sempre da scoprire, diversa, inconsueta.

Ventisette scatti, tra bianco e nero e colore, esposti in mostra all'Auditorium Parco della Musica di Roma fino al 3 dicembre fanno il punto sulle tematiche, le manie, la passione per il capovolgimento della realtà o meglio per lo stare sempre in bilico tra sogno e finzione, il taglio ironico e autoironico, l'immediatezza del colpo d'occhio, dell'effetto straniante che connotano l'artista. Una bambina che gioca a "campana" sulla sagoma di un cadavere disegnata sulla strada; una coppia di pendolari che aspettano l'autobus a una fermata "galleggiante" in mezzo al mare; un senza tetto che dorme su un letto di petali di rose sono alcuni dei soggetti "fuori dal tempo" che Valerio de Berardinis ha impresso sulla pellicola, alla vecchia maniera, seppur con l'uso di alcuni "ritocchi" digitali.

''Racconto un percorso sugli esseri umani, la loro bellezza e la loro povertà, sono ossessionato dai volti delle persone. Non intendo descrivere la realtà – ha dichiarato Valerio de Berardinis – ma trasmettere una sensazione. Cerco sempre di rendere i soggetti astratti, di mantenere una distanza. Lascio al pubblico la scelta del messaggio, l'interpretazione dell'opera''.

In mostra, dunque, una pararealtà o realtà apparente, capovolta, ironica e sagace, capace di raccontare mondi paralleli a quelli noti. Con 'Supermercato' l'ironico sguardo dell'artista colpisce ed esalta, al tempo stesso, l'industria dei consumi di massa, mettendo sotto vuoto una donna nuda all'interno di una vaschetta di verdura surgelata. Sesso e mercato sono spiattellati in primo piano e pronti al consumo. Oppure la letteratura torna a farsi citazione con 'Romeo e Giulietta'. A permettere il capovolgimento semantico e d'immagine sono i due giovani amanti che lasciano la scena a un torero che offre una rosa rossa a una mucca. Ancora citazioni con la foto 'Barboni' nella quale campeggia uno storico senzatetto di Roma che dorme placidamente su un letto di rose rosse. L'immagine cita D'Annunzio che all'epoca regalò a Eleonora Duse un letto simile e a sua volta ha anticipato di cinque anni l'emblematica immagine del film di Sam Mendes 'American Beauty'. Vent'anni di carriera tra pubblicità, attenzione al sociale e fotografia come arte raccontano un professionista ironico dell'immagine e al tempo stesso l'urgenza di aprire un dibattito sul passaggio dalla fotografia tradizionale, chimica, su pellicola a quella digitale.

Un tema che tornerà questa sera nel corso della performance di scena al Teatro Studio dell'Auditorium Parco della Musica dove Valerio de Berardinis riprodurrà in scena un'enorme camera oscura. Il pubblico avrà modo di scoprire i segreti di una tecnica "in via d'estinzione" attraverso la realizzazione di una grande stampa di una delle immagini esposte. Ad arricchire l'aspetto coreografico della performance saranno danzatori del gruppo acrobatico Kitomb, che si muoveranno in scena sulle note della colonna sonora firmata da Daniel Bacalov.

Articlolo scritto da: Adnkronos