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In Valdichiana nasce ‘PuntoInsieme’

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PuntoInsieme è il punto chiave del Fondo regionale per la non autosufficienza, il progetto che punta a dare una risposta certa e tempestiva ai bisogni assistenziali delle persone anziane non in grado di provvedere ai propri bisogni autonomamente ed ai loro familiari.
Attraverso la creazione del Fondo regionale per la non autosufficienza la Regione intende ridurre le liste di attesa per l'inserimento delle persone anziane nelle strutture residenziali e potenziare i servizi per l'assistenza domiciliare.
PuntoInsieme
É il primo punto di contatto a cui ci si deve rivolgere. In tutta la Toscana saranno 294 i PuntoInsieme, suddivisi tra le 34 zone socio-sanitarie (il livello di governo locale dei servizi sociali e sanitari).
Per sapere qual è il PuntoInsieme più vicino al quale indirizzarsi si può chiamare il numero verde dell'Urp della Regione 800860070 oppure si può consultare il sito www.regione.toscana.it/puntoinsieme che contiene l'elenco aggiornato con indirizzo, recapito e orario di apertura.
Le informazioni per l’area della Valdichiana aretina possono essere recuperate presso gli Uffici Servizi Sociali dei singoli Comuni.
Il coordinamento dei PuntoInsieme di una determinata zona spetta al PUA, il Punto Unico di Accesso. Ne sono stati istituiti uno presso tutte e 34 le zone-distretto.
PuntoInsieme è gestito da un operatore socio-sanitario adeguatamente formato. Quando ci si presenta allo sportello l’operatore compila una scheda con tutti i dettagli sullo stato di salute della persona per la quale si richiede sostegno. Da questo momento viene attivato il percorso assistenziale ed entra in scena l’UVM, l'Unità di Valutazione Multidisciplinare, un gruppo di esperti composto da un medico di distretto, da un assistente sociale e da un infermiere professionale, che di volta in volta potrà essere integrata dal medico di medicina generale della persona e da specialisti ed operatori della riabilitazione. Compito dell'UVM è valutare le condizioni di bisogno dell’assistito: viene definito il PAP (il Progetto Assistenziale Personalizzato), ossia il pacchetto di prestazioni più appropriato in relazione alla condizione, nominato il responsabile del PAP, colui che ne segue l’attuazione in ogni fase e che rappresenta il referente nei confronti dell’assistito e dei familiari. Sulla base dell’evoluzione della situazione dell'assisitito il responsabile del PAP verifica periodicamente obiettivi e appropriatezza delle prestazioni adottate. La validità del PAP dipenderà dall’assenso dato dalla persona assistita e/o dei familiari. Entro 30 giorni dalla presentazione della domanda viene garantito l’avvio del percorso assistenziale più opportuno.
Le risorse a disposizione
Le fonti che alimentano il Fondo sono quella regionale, attraverso le risorse del fondo sanitario, di quello sociale e quelle aggiuntive definite dalla legge finanziaria toscana, e quella nazionale attraverso il fondo appositamente creato. Fino al 2010 è previsto uno stanziamento complessivo di 188 milioni di euro, senza tasse aggiuntive per i cittadini toscani. Per il 2008 28 milioni di euro; per il 2009 80 milioni e altrettanti per il 2010.
Le risorse vengono ripartite tra le 34 zone-distretto in base a vari criteri: popolazione, indice di non autosufficienza o disabilità. Spetterà alle Sds (Società della Salute), alle Asl o ai Comuni associati gestirle con una contabilità separata. Le zone impiegheranno i soldi per i ricoveri, permanenti, temporanei o di sollievo, nelle RSA, e nelle strutture semiresidenziali per finanziarie interventi di assistenza domiciliare (che saranno potenziati proprio per far restare la persona anziana nella propria abitazione) e anche per dare un aiuto economico al lavoro di cura svolto in famiglia, soprattutto per chi ricorre alla badante.
Finora si calcola che la spesa annua regionale per aiutare le persone anziane è stata di circa 300 milioni di euro.
Ad oggi le persone in lista di attesa per l'inserimento in RSA sono circa 3300. Entro la prima metà del 2009 l'obiettivo è abbattere drasticamente questo numero. A breve-medio termine si prevede inoltre di allargare l’assistenza domiciliare ad almeno 16mila persone e di fornire un sostegno sotto forma di contributo alle famiglie per permettere l'”emersione” di almeno 5mila assistenti di cura.
Una regione che invecchia
Bassi tassi di fecondità e crescita della speranza di vita sono tra le ragioni principali dell'invecchiamento della popolazione toscana. Le persone over 65 sono cresciute in modo costante negli ultimi 15 anni: circa 10mila unità l’anno. A fine 2006 hanno toccato quota 830 mila, quasi un quarto della popolazione.
Gli over 75 sono il 12%. Dal 1991 ad oggi la speranza di vita alla nascita si è progressivamente allargata: dai 74,9 anni per i maschi e 81,2 anni per le femmine, si è passati rispettivamente a 79,3 e 84,6. É aumentato anche il numero delle persone che vivono da sole: nel 2001 quasi 1 persona su 3 over 75 e 1 su 4 per gli over 65. Un dato in calo è invece quello delle persone anziane inserite in comunità, sia per il miglioramento delle condizioni di salute che per il crescente impiego di assistenti di cura.
L'Ars (Agenzia Regionale di Sanità) avrebbe stimato in circa 40 mila i non autosufficienti gravi. Entro il 2030 i non autosufficienti saranno più di 113 mila, quelli gravi 53 mila. I non autosufficienti inseriti in RSA passeranno dai circa 8 mila del 2005 a oltre 12 mila nel 2030.