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Incontro con lo storico Marcello Flores

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Incontro con lo storico Marcello Flores

Cos'è stato davvero “il Sessantotto”, dove è iniziato, perché è scoppiato, quali caratteri ha avuto? Vi è un legame fra la protesta degli studenti di Berkeley e quelli della Sorbona, di Varsavia e di Torino, di Berlino e di Tokyo?

L’incontro con Marcello Flores (nella foto), organizzato per mercoledì 22 ottobre alle ore 16 dalla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo (viale Cittadini, campus del Pionta), sarà un’occasione per rispondere agli interrogativi che ancora si raccolgono attorno a quell’anno formidabile e caotico, analizzandone il contesto storico, percorrendone gli avvenimenti, valutandone le interpretazioni.

Marcello Flores è docente di Storia contemporanea all’Università di Siena e, tra l’altro, autore con Alberto De Bernardi del volume “Il Sessantotto” (il Mulino 1998), definito uno dei testi più felici tra quelli usciti in occasione del trentennale e che in questi dieci anni ha avuto varie edizioni.

«L’incontro è rivolto innanzitutto alle studentesse e agli studenti», spiega il preside della facoltà aretina Camillo Brezzi, «per far conoscere loro un’esperienza di cui Flores ha fatto la più importante analisi storica, non solo nazionale ma anche internazionale».
“Il 1968 – si legge nella quarta di copertina – è l’anno più esplosivo del dopoguerra: in tutto il mondo i giovani si rivoltano contro le istituzioni, a partire dalle università. Una generazione irrompe nella storia mentre la guerra del Vietnam giunge a un punto di svolta, i carri armati sovietici soffocano la Primavera di Praga, e negli Stati Uniti cadono assassinati Martin Luther King e Robert Kennedy. Il Sessantotto è l'anno di Valle Giulia e del maggio francese, degli scontri alla Convenzione democratica di Chicago e delle Olimpiadi del Messico bagnate dal sangue degli studenti uccisi a Piazza delle Tre Culture e segnate dalla protesta degli atleti neri”.