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Intervista a Barbini prima della presentazione di ‘Antartide’

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Intervista a Barbini prima della presentazione di ‘Antartide’

AREZZO – Sabato 31 maggio alle ore 18 presso il castello dei Conti Guidi in Poppi verrà presentato, grazie alla collaborazione della Comunità Montana del Casentino, il libro “Antartide. Perdersi e ritrovarsi alla fine del mondo” scritto da Tito Barbini. Accanto all’autore, noto volto politico impegnato per oltre 35 anni nelle istituzioni toscane, saranno presenti il Presidente della Provincia, Vincenzo Ceccarelli, il Presidente della Comunità Montana, Roberto Mariottini, e il Consigliere Regionale, Enzo Brogi. Dopo “Le nuvole non chiedono permesso”, il libro nato dal viaggio di cento giorni fatto in corriera e a piedi dalla Patagonia all’Alaska, è la volta di “Antartide. Perdersi e ritrovarsi alla fine del mondo, anch’esso edito da Polistampa, una spedizione a contatto con una natura inospitale e silenziosa ma anche all’interno dell’uomo che si scopre solo al margine di un deserto di ghiaccio.

Un viaggio alla fine del mondo per trovare il senso, l'inizio di una vita. Cosa l'ha colpita di più di questa immersione reale e immaginaria dentro il "limite"?
Il viaggio come allontanamento estremo e solitario, ma il viaggio anche come ricerca di sé e come ritorno alle proprie esperienze e alle ragioni di un impegno umano e politico, lungo quanto una vita.

Barbini scrittore nasce dalle delusioni della politica o dall'esigenza di comunicarsi, comunicare, ritrovarsi o da entrambe le cose?
Il viaggio, quando è vero viaggio, è sempre un prologo al cambiamento. Le pagine di “Antartide” si intrecciano infatti con la mia delusione politica. Compaiono e prendono forma pensieri e parole sulle grandi questioni della politica, sul desiderio quasi doloroso di ripensare gli errori e di riflettervi a fondo. Rottura con la politica cosi come è oggi , non con la “passione” della politica.

Viaggiare è come vivere due volte, si dice. Con l'inizio delle sue "avventure" in giro per il mondo dopo il mondo, è iniziata per lei realmente una nuova vita. Quale bagaglio si porta dietro da quella precendente e quale invece non vorrebbe più avere con sè?
Il viaggio verso terre estreme ti permette di riannodare i fili della tua memoria. Nel viaggio in Antartide sembra che il tempo si sia fermato all’età dell’infanzia e dell’adolescenza, e resti intatta la voglia di vedere cose nuove e di perdersi in un luogo estremo ,di lasciare dietro di sé gli impalpabili fantasmi e le ombre del passato. Nelle stesso tempo sperimentare la solitudine , unica e ineluttabile condizione per fare i conti con se stessi e comprendere il senso della propria vita.

Com'è la "fine del mondo"?
I colori del cielo, il lento navigare degli iceberg , le vette innevate , il silenzio di un mondo intero inesplorato, uguale se stesso da millenni.