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Intervista a Giuseppe Povia

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Intervista a Giuseppe Povia

MILANO – Per la rubrica “Chi Salverà La Musica” questa volta abbiamo intervistato Giuseppe Povia, che
insieme a Francesco Baccini si sta battendo per combattere la crisi del settore musicale ed ha ideato la manifestazione musicale Independent Music Day per promuovere una raccolta di firme a favore di una legge per la musica.


Ciao Giuseppe, secondo te la crisi del mercato discografico da cosa nasce e quanto influisce realmente la possibilità di scaricare gratuitamente la musica da internet?
Principalmente la motivazione è da ricercare nella mancanza di una legge che dia nuovamente alla musica la sua vera importanza. La musica, infatti, sta diventando solo sottofondo:i deejay parlano sopra alle canzoni, non fanno finire i pezzi, anche in televisione le canzoni vengono tagliate e non possono superare i due minuti e tutto questo non educa le persone all’ascolto e al rispetto della musica. Non ci sono spazi per i live e la musica non è più considerata un elemento culturale: può essere considerato cultura un libro di barzellette o un giornale pornografico piuttosto che una canzone di De Andrè o Battisti. Quest’anno, per esempio, non verrà fatto nemmeno il Festivalbar che generalmente consacrava la musica dell’estate.
Quindi lo scaricare illegalmente è la punta dell’iceberg della mancanza di rispetto generale che c’è nei confronti della musica e degli artisti che la propongono.
La musica viene umiliata come dimostra la critica di adesso che sa solo distruggere schernendo; quindici anni fa i critici erano critici veri e facevano delle belle critiche mentre ora sono solo bravi a massacrare le canzoni e gli artisti.

Come è iniziata la collaborazione con Baccini e quali obbiettivi vi siete prefissi?
Con Francesco ci siamo conosciuti al Maurizio Costanzo e avendo la stessa etichetta discografica ci siamo incontrati spesso nei live. La collaborazione determinante è stata a Sanremo in cui abbiamo cantato insieme il mio pezzo che poi ha vinto. Quest’anno abbiamo presentato un brano a Sanremo che non è stato scelto ed eravamo appoggiati anche da un paio di critici che credevano molto in noi.
Anche se avessimo fatto Sanremo avremmo comunque fatto la manifestazione Independent Music Day, avevamo già prenotato, infatti, la piazza. Questa manifestazione,che già è stata fatta a Sanremo durante il festival ed il 9 luglio a Benevento, si propone di sensibilizzare la gente sul problema della musica per far si che presto possa essere fatta una legge. La canzone per Sanremo, infatti, parlava proprio di questo.
Abbiamo anche l’obbiettivo di dare spazio agli emergenti visto che ora come ora anche le radio passano per lo più musica straniera e per quanto riguarda l’Italia mandano i vecchi successi. In questa situazione non c’è spazio per i nuovi talenti ed è importante che la gente sappia che sono i direttori radiofonici a decidere quali pezzi passare in radio in base ai loro gusti ed anche alle campagne discografiche che vengono fatte dall’artista. Non sono quindi le persone a scegliere, questo la gente lo deve sapere, così ascolterebbe la radio in un altro modo.

Parliamo adesso di te come artista. Che rapporto hai con i tuoi pezzi, ovvero ti accorgi di aver scritto una bella canzone o sei piuttosto critico?
Il modo di scrivere è piuttosto particolare perché generalmente parto dal titolo e quando ce l’ho sono a metà strada. Generalmente detesto il verbo funziona che usano tutti in relazione ad un brano di successo, perché io scrivo quello che ho dentro e non penso se verrà passato o se piacerà. E poi come si dice “ogni scarrafone è bello a mamma sua”!

“I Bambini Fanno Oh” è il brano che ti ha portato al successo, ma cosa è che fa fare “oh” a Giuseppe Povia?
Alzarmi la mattina, andare a correre, la vita insomma. La vita non si gode ma si vive e la vita è bella perché si vive..e le mie bimbe mi fanno fare oh..

Cosa ti ha dato Sanremo che non ti aspettavi e cosa, invece, inaspettatamente ti ha tolto?
Sanremo mi ha dato tanta visibilità e popolarità ma mi ha tolto credibilità. Perché quando stravinci e ti si vede troppo inizi a stare sulle scatole a metà dell’ambiente. Ho deciso, così, di sparire un po’ dalle televisioni ed investire molto sul live e cercare un po’ di credibilità.

C’è una persona a cui devi molto per la tua carriera e qualcuna che invece ti ha ostacolato o ha cercato di farlo?
Sicuramente la persona che più mi ha aiutato è stato il mio produttore Angelo Carrara, il quale ha anche investito molti soldi su di me ,oltre ad essere un professionista.
Persone che mi hanno ostacolato invece non ce ne sono, o se lo hanno fatto non me ne sono accorto.

A chi lasceresti in eredità le tue canzoni?
Non vorrei pensarci ma sicuramente a mia moglie..

Chi salverà la musica?
Una legge

Articlolo scritto da: cq