ROMA – "Sono al campo base. Sono contento veramente di essere finalmente qui e di essere vivo". Si è conclusa l'odissea sul K2 del valtellinese Marco Confortola, che è sceso a quota 5.000 metri con le sue gambe visto che, a causa del maltempo, gli elicotteri non hanno potuto effettuare il recupero in volo.
Dopo cinque giorni di paura, stenti e sofferenza, le drammatiche vicessitudini che sono costate la vita a 11 scalatori durante l'ascesa della seconda vetta più alta del mondo (8.611 metri) sembrano finalmente volgere al termine. A chiudere la tragica spedizione è proprio l'alpinista valtellinese, ultimo superstite sul picco himalayano, che ha finalmente messo piede al campo base. Ora Confortola dovrà fare i conti con un principio di congelamento ai piedi.
"Adesso voglio solo togliermi le scarpe perché i piedi mi fanno un male della miseria. E' solo che non so bene qual è il modo migliore di levarle: per scendere dal campo 1 ho dovuto rimpacchettare i piedi e non so come ho fatto, ma adesso basta le tolgo", ha detto Confortola, secondo quanto si apprende dal sito internet 'montagna.tv'. Per arrivare al campo base del K2, ci sono volute quattro ore di cammino.
Per quanto riguarda le tragiche morti della spedizione di cui faceva parte nella scalata, "il problema sono state una serie di coincidenze che non dovevano succedere", ha detto Confortola a 'SkyTg24'. "Sto bene – ha aggiunto – mi ritengo fortunato perché purtroppo sono morte 11 persone". In riferimento alla dinamica dell'incidente, l'alpinista ha spiegato: "Ho sentito il primo gran boato quando è partita la valanga". Quanto al rientro in Italia l'alpinista valtellinese dichiara: "Spero di tornare il prima possibile perché ho le dita dei piedi congelate".
Questa mattina l'alpinista era stato raggiunto da Mario Panzeri per scendere ''insieme verso il campo base'', aveva detto al presidente del comitato K2 del Cnr, Agostino Da Polenza, dopo aver raggiunto il campo base avanzato situato a quota 5.400 metri. Appena sceso sul ghiacciaio, Confortola si è messo in contatto con il presidente del comitato K2 del Cnr. "Siamo giù – aveva detto l'alpinista – tutto bene, ma i piedi mi preoccupano. Fate arrivare l'elicottero".
Confortola aveva iniziato a scendere da campo 1 verso le 6.30 (ora pakistana). La notizia era arrivata dalla voce di Manni che questa notte, alle 2:30 (ora italiana), si era messo in contatto con Da Polenza per informare sulla discesa di Confortola al campo base avanzato. Manni è rimasto in contatto radio con George Dijmarescu, l'alpinista americano salito incontro a Confortola.
"Stamattina Marco aveva rimesso gli scarponi con qualche difficoltà – racconta Da Polenza – ma è riuscito, con gli altri, a partire presto e ad arrivare all'avanzato. Appena sono partiti dal campo 1, noi abbiamo allertato subito l'ambasciata italiana per il decollo degli elicotteri. Purtroppo a Skardu all'alba pioveva ed erano in attesa di un miglioramento del tempo". Sempre secondo il sito web 'montagna.tv', al campo base avanzato a quota 5.400 metri, Confortola è stato raggiunto da quattro alpinisti americani e due Sherpa.