E’ la volta dei vicini di casa al Teatro Moderno di Tegoleto. Come orami tradizione vuole Il Giogo di Montagnano partecipa sempre allegramente portando in alto la bandiera del teatro popolare non solo come organizzatori del premio omonimo nelle calde serate estive ma anche come attori, drammaturghi e conservatori di una tradizione teatrale che li vede possiamo dire “unici” ambasciatori del teatro dialettale e non solo in quel della Val di Chiana.
Questa volta la storia si svolge verso la fine dell’estate del 1960 in un “ciuffo” di case di contadini nei pressi di Montagnano. Gli uomini sono andati a lavorare al telaio a Soci, a Prato, a Biella; le donne mandano avanti da sole il lavoro dei campi. Si sta ancora lavorando al tratto dell’Autosole che attraversa la Val di Chiana. Le Olimpiadi di Roma stanno per finire e ricorre più o meno malinconicamente il secondo anniversario dell’abolizione delle “case chiuse”… quando su questo tranquillo universo piomba ad agitarlo, all’improvviso, una prodigiosa “middicina” che viene dal Caucaso, in Unione Sovietica.