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La Provincia presenta lo sportello antimobbing

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AREZZO – Il Comune di Firenze ha invitato la provincia di Arezzo ad illustrare il proprio progetto di sportello antimobbing. L’importante risultato è frutto dei risultati che lo sportello, istituito dalla Provincia di Arezzo, aperto alla generalità dei lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico ed inaugurato nell’ottobre 2007, ha ottenuto in questi mesi. Decine di lavoratori si sono rivolte allo sportello, hanno illustrato la loro situazione di disagio professionale, hanno chiesto consiglio e sostegno, si sono confrontati con la consigliera di fiducia e i tre consulenti, un medico, un avvocato e uno psicologo, che operano nella struttura. L’affluenza di utenti a questo servizio provinciale, senz’altro superiore alle previsioni, ha dimostrato che il disagio sul luogo di lavoro è un problema grave e diffuso, da cui derivano molteplici conseguenze a carico dei singoli lavoratori, fino ad arrivare a situazioni estreme come il demansionamento, il licenziamento, le dimissioni volontarie. Dunque la casistica tipica del mobbing si è presentata, con molta evidenza, già nel primo periodo di funzionamento dello sportello. Ma anche nei casi meno gravi è stato utile il confronto tra i lavoratori e gli esperti messi a disposizione dalla Provincia, perché ha consentito di orientare gli utenti verso soluzioni positive, aiutandoli a capire cosa è il mobbing e cosa non lo è, come è preferibile agire quando i rapporti di lavoro diventano problematici, dal punto di vista umano ed organizzativo. "L’esperienza dello sportello provinciale antimobbing è unica in Toscana e tra le pochissime presenti a livello nazionale – spiega l’Assessore alle risorse umane, Gabriella Cecchi – perciò il Comune di Firenze ci ha chiamato a presentare la nostra struttura e le attività antimobbing ad un convegno organizzato dalla Commissione servizi sociali, dal Consiglio di Quartiere 2 e dalla Rete fiorentina di Solidarietà in programma sabato 24 maggio. La nostra è ormai un’esperienza concreta, operativa giorno per giorno. Sarà interessante confrontarla, sul piano teorico e gestionale, con gli altri relatori, esperti nei settori della medicina legale, del diritto del lavoro, delle politiche sociali e di solidarietà. E’ un contributo fattivo alla diffusione di buone pratiche a sostegno dei lavoratori, perché non siano soli dinanzi alla crescente precarietà del lavoro dipendente che non è non soltanto economica, ma anche contrattuale ed organizzativa", conclude l’assessore Cecchi.