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La Sinistra Arcobaleno su caso Chimet

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AREZZO – «Al di là delle vicende giudiziarie e amministrative, il caso della CHIMET dimostra ampiamente a quali pericoli va incontro l'ambiente e la salute della popolazione quando si decide di risolvere il problema dei rifiuti (urbani e peggio ancora se pericolosi) attraverso il loro incenerimento.
Noi come Sinistra Arcobaleno da sempre pensiamo che devono essere attivate modalità di gestione dei rifiuti diverse rispetto al sistema retrogrado, illogico e pericoloso di bruciarli: raccolta differenziata porta a porta, riciclo, riuso, riduzione della produzione di rifiuti. Sono soluzioni attivate con successo in tutte le realtà più avanzate e moderne dove non esistono inceneritori, non esiste alcuna emergenza e i cittadini pagano bollette dei rifiuti più basse che ad Arezzo.
Ad Arezzo la Sinistra Arcobaleno è l'unica forza politica che da alcuni anni a questa parte sostiene coerentemente questa posizione.
Invece ci domandiamo perché il Partito Democratico e il Popolo delle Libertà, sempre così solerti nel ribadire la necessità della costruzione e dell'ampliamento di inceneritori, non aprono bocca sul caso CHIMET? Ritengono forse che la quasi triplicazione del quantitativo di rifiuti pericolosi richiesta dalla CHIMET sia irrilevante per l'ambiente e per la salute dei cittadini? Noi pensiamo invece che per delineare un sano futuro ad una comunità occorra dire con dei SI ma anche con dei NO cosa si può fare su un determinato territorio e cosa non si può fare. E a Badia al Pino e a San Zeno noi pensiamo che non si possono raddoppiare gli inceneritori dei rifiuti.»

Articlolo scritto da: Sinistra Arcobaleno