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Luciano Bigazzi confermato ai vertici nazionale degli orafi

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Luciano Bigazzi confermato ai vertici nazionale degli orafi

“In un momento economico di grande difficoltà per il paese e per il settore gli orafi di Confartigianato hanno deciso di dare continuità al lavoro di rappresentanza della categoria degli ultimi anni. Segno questo che la strada intrapresa sinora è quella giusta e che occorre proseguire gli sforzi intrapresi per cogliere risultati importanti per un mondo che conta a livello nazionale oltre 11.000 imprese e 50.000 addetti’.
Queste le prime parole di Luciano Bigazzi, l’imprenditore l’aretino confermato si vertici dell’Associazione nazionale orafi. Il Presidente, rieletto ieri all’unanimità nel corso dell'Assemblea Nazionale tenutasi a Roma, sarà supportato nello svolgimento del suo mandato da una squadra composta da Onorio Zen (Veneto), Danilo Guffanti (Lombardia), Giuseppe Corinaldesi (Lazio) e Antonio Tarondo (Friuli Venezia Giulia).

Qual’è lo scenario economico che gli orafi di confartigianato si trovano a fronteggiare?
“Dal 2001 al 2007 la produzione di gioielleria in Italia – afferma Luciano Bigazzi – è diminuita del 36%. Il nostro paese, secondo solo all'India all'inizio del 2000 è stato scavalcato negli anni seguenti da Cina e Turchia. L'Italia è però ancora il primo esportatore mondiale di gioielleria. Infatti circa i 2/3 della produzione italiana di gioielleria sono destinati all'esportazione. Purtroppo tale posizione di leadership si sta progressivamente indebolendo. Negli ultimi anni la quota detenuta dall'Italia nell'export mondiale di gioielleria è diminuita del 6%. Alle soglie del nuovo secolo come pure è avvenuto per altri comparti del Made in Italy, sono emersi con forza sullo scenario competitivo internazionale nuovi attori che con tassi di crescita molto elevati del loro export hanno eroso le quote di mercato detenute dall'industria orafa italiana.

Quali sono i primi passi che intendete intraprendere?
‘La prima cosa che occorre realizzare – dichiara il Presidente, Luciano Bigazzi – è sicuramente l'attivazione di un Tavolo Interministeriale di settore che persegua lo scopo di favorire la concertazione tra i diversi Ministeri del Governo nazionale, le categorie nazionali e gli altri attori pubblici e privati impegnati nella difesa e nello sviluppo del settore orafo-argentiero”.
“Occorre poi proseguire le azioni avviate di concerto con le altre categorie della produzione aderenti alla Consulta Nazionale dei Produttori Orafi”.
Per quanto riguarda la modifica del quadro normativo gli orafi di Confartigianato in occasione dell'audizione presso la Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati tenutasi nei giorni scorsi hanno avanzato alcune importanti proposte. A esempio la calibrazione delle sanzioni previste in caso di sottotitolo in funzione dell’entità dello scostamento dal titolo dichiarato allo scopo di distinguere l’errore tecnico dalla frode.
Siamo impegnati inoltre per la riduzione di tutte le barriere esistenti nel commercio internazionale di oreficeria. Per quanto riguarda i dazi USA stiamo chiedendo con forza la modifica della normativa doganale statunitense che consenta l’applicazione del dazio solo sulla manifattura e non sul valore della materia prima’.
Una particolare azione, infine, dovrà riguardare la razionalizzazione del panorama fieristico nazionale ed internazionale. In particolare occorre favorire la riduzione delle edizioni della Mostra orafa vicentina attraverso la soppressione dell’edizione di maggio.

Non crede che in questo particolare momento di difficoltà per il settore una particolare attenzione vada prestata anche al mercato interno?
‘Il mercato italiano è uno dei più importanti mercati mondiali della gioielleria in termini di acquisto pro-capite. Per presidiare efficacemente il nostro mercato occorre rafforzare il monitoraggio a livello doganale sulle importazioni in Italia di prodotti realizzati in Paesi extra-UE.
Riteniamo inoltre fondamentale promuovere la collaborazione con le associazioni dei grossisti e dei dettaglianti per la realizzazione di una campagna promozionale finalizzata al rilancio dell'immagine e dell'acquisto della gioielleria italiana. A questo proposito sono allo studio della categoria attività di incentivazione dell'acquisto di nuovi gioielli attraverso la restituzione dell'oreficeria in possesso delle famiglie.

Quali sono le azioni che intendete intraprendere per le imprese del settore orafo?
“In questo difficile momento economico occorre sin da subito operare per facilitare l’accesso delle aziende orafe al credito. Occorre poi proseguire gli sforzi per l'innovazione la formazione e all'aggiornamento professionale di manodopera e imprenditori. Un valore strategico avranno poi tutti i progetti di accompagnamento alla costituzione di reti di imprese. Da questo punto di vista un ruolo fondamentale è giocato dalla collaborazione con i sindacati che rappresentano specialmente in questa particolare fase congiunturale i nostri principali alleati nella richiesta di interventi di sostegno del settore per la difesa dei livelli occupazionali delle aziende”.