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Mostra fotografica sullo scultore Mario Moschi

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Si inaugura giovedì 30 ottobre, alle ore 18, alla galleria RiElaborando di via Oberdan, la mostra “Lo scultore Mario Moschi e il territorio aretino: itinerario fotografico attraverso immagini d’epoca”. Per mezzo di una trentina di immagini, la rassegna si propone di documentare l’intensa attività svolta dall’artista fiorentino nella provincia di Arezzo, dalla fine degli anni Venti alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso.
La mostra – curata da Glauco Ciacci, Daniela Meli e Cristina Sirigatti – è organizzata dalla Società storica aretina, dal Foto Club La Chimera e dalla Galleria RiElaborando, in collaborazione con il Comune di Arezzo e il Fotolaboratorio Tavanti. La rassegna resterà aperta fino al 20 novembre e sarà visitabile nei consueti orari di apertura della galleria: dal martedì al venerdì, fra le 17 e le 19,45; il sabato, a partire dalle 16,30 e la prima domenica di novembre, dalle 15,30. L’ingresso è libero e gratuito.
Nato a Lastra a Signa nel 1896, Moschi si distingue per uno stile misurato ed essenziale, con tratti nitidi e lineari. Numerose le sue opere rimaste nell’Aretino, su committenza sia privata che pubblica, al servizio delle istituzioni alternatesi nel tempo: dal monumento agli studenti caduti durante la prima guerra mondiale nell’atrio del Liceo Petrarca (1936) ad un Crocifisso ed una Madonna nella chiesa di Antria (1936-1938); dai medaglioni in gesso del re e di Mussolini, oggi all’Archivio storico del Comune di Arezzo, al busto dell’aviatore Ceccherelli, oggi nel cimitero urbano di Arezzo e purtroppo deturpato da ignoti vandali; dal monumento ai caduti di Strada in Casentino alla statua dell’Immacolata nella basilica di S. Francesco (1962); dalle medaglie commemorative di Michelangelo (1964) o di soggetto votivo (primo premio per il concorso indetto dalla Unoaerre nel 1964) al bassorilievo per le vittime della feroce rappresaglia nazista a Civitella in Valdichiana, realizzato nel 1969 ossia due anni prima della morte, avvenuta a Firenze. Di questa ultima opera la mostra presenta in anteprima un inedito disegno (nella foto), recentemente rinvenuto fra le carte dell’artista.