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Mumbai, liberi gli ostaggi italiani

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ROMA – Blitz per liberare gli ostaggi al complesso degli hotel Oberoi e Trident di Mumbai in seguito agli attacchi dei terroristi che hanno provocato 130 morti ufficiali, tra i quali il nostro connazionale Antonio Di Lorenzo, ucciso da una granata. Almeno 148 persone sono ormai fuori dal complesso alberghiero, ora completamente controllato dalle forze di sicurezza indiane dopo l'operazione delle teste di cuio scattata nella notte.

"Ieri abbiamo bonificato il Trident e ora abbiamo ripristinato il controllo nell'Oberoi", ha detto il direttore generale delle guardie della Sicurezza nazionale, JK Dutt, precisando che "oggi abbiamo ucciso due terroristi" e "trovato sei corpi". Tra gli ostaggi liberati anche i sette italiani che erano ancora prigionieri. Salve, in particolare, la moglie dello chef dell'albergo e la sua bimba di pochi mesi. "Stanno tutti bene", ha confermato la Farnesina. La notizia è stata accolta con "sollievo" dal ministro degli Esteri Franco Frattini convinto che "c'è Al Qaida" dietro agli attacchi e dal presidente della Camera Gianfranco Fini, secondo il quale "finiscono lunghe ore di angoscia e di apprensione per le famiglie e per le Istituzioni italiane".

Il ministro indiano degli Esteri Pranab Mukherjee ha invece accusato "elementi in Pakistan" per gli attacchi. Le parole del ministro arrivano all'indomani del discorso in tv del primo ministro indiano Manmohan Singh che ha parlato di gruppo di terroristi "basato fuori dal nostro Paese". Per tutta risposta, il ministro degli Esteri del Pakistan, Shah Mehmood Qureshi, pensa che la politica va tenuta lontana dall'analisi degli attacchi terroristici di Mumbai. "E' un problema collettivo, fronteggiamo un nemico comune e dobbiamo unire gli sforzi per sconfiggerlo", ha detto Qureshi. Il governo pachistano ha accolto la richiesta dell'India di inviare a Nuova Delhi il capo dei potenti servizi di sicurezza dell'Isi, il generale Ahmaed Shuja Pasha, per consultazioni sulla crisi in corso a Mumbai.

Questa mattina nuovi colpi di arma da fuoco sono stati sparati all'interno dal Taj Mahal di Mumbai, l'altro albergo preso di mira dai terroristi. Una testa di cuoio dei marines indiani ha detto in conferenza stampa che i reparti speciali hanno recuperato 30 corpi in una delle hall dell'hotel. L'uomo, parlando in tv con il volto coperto, ha detto che i suoi uomini hanno aperto il fuoco indiscriminatamente.

Nove terroristi, intanto, sono stati catturati durante le operazioni delle teste di cuoio. Tra loro ci sarebbe un inglese di origini pachistane, secondo quanto ha riferito l'emittente indiana NdTv. Una notizia che per ora il primo ministro britannico, Gordon Brow, ha evitato di commentare: "Sulla vicenda non voglio arrivare a conclusioni affrettate". Brown ha quindi indicato che ne parleà con il primo ministro indiano, Manmohan Singh.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign