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OroArezzo: affluenza da record oltre 7000 visitatori

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OroArezzo: affluenza da record oltre 7000 visitatori

AREZZO – Quasi 7.600 visitatori professionali, più 12% rispetto all'edizione 2007: per la prima volta, OroArezzo ha superato “quota 7mila”, spesso avvicinata, mai raggiunta finora. E questo nonostante la riduzione delle giornate di apertura da cinque a quattro.
Il merito è da attribuire quasi esclusivamente agli operatori stranieri, passati da poco più di duemila a oltre 2.800 in rappresentanza di 71 Paesi (in testa Spagna, Grecia, Stati Uniti, Francia, Emirati Arabi, Russia e Germania). Fortissimo l'incremento: +38,3%. Gli italiani (+0,8%) sono rimasti praticamente sullo stesso livello di un anno fa e così, gli operatori esteri – che nel 2007 avevano inciso sul totale delle presenze per il 30% – sono saliti al 37%.
“Questo conferma che OroArezzo è sempre più apprezzata nel mondo e che il Centro Promozioni e Servizi viene riconosciuto come importante soggetto di promozione internazionale dell'oreficeria made in Italy” ha dichiarato Mauro Patrussi, presidente della società organizzatrice della mostra, aggiungendo che “i risultati dell'evento primaverile daranno ancor maggiore efficacia al workshop 'Incontri d'Autunno', che organizzeremo per la terza volta al Centro Affari il 28 e il 29 Ottobre”.
“Avevamo fatto una promessa ai nostri cinquecento espositori” ha aggiunto il vicepresidente Franco Fani “sintetizzandola nello slogan 'i tuoi clienti visti da vicino'. Non vi è dubbio che la promessa sia stata mantenuta: i clienti italiani e stranieri si sono visti e non solo nei corridoi della fiera. L'impegno senza precedenti del Centro Promozioni e Servizi per portare ad Arezzo 230 'top buyers' internazionali e un gran numero di importanti compratori italiani ed esteri è stato ampiamente ripagato dall'andamento della mostra. Un grazie sincero a chi ha collaborato con noi al conseguimento di questo eccellente risultato, dall'ICE alla Regione Toscana, dalla Provincia di Arezzo al Comune e alla Camera di Commercio.”
Per quanto riguarda lo sviluppo degli affari, la grande maggioranza degli espositori ha espresso – in vari gradi – soddisfazione per le trattative concluse e per i contatti con potenziali nuovi clienti. Nelle prossime settimane, con il consolidamento degli ordini, sarà possibile avere un quadro più chiaro e più dettagliato della situazione. “Ma stando a quanto ci è stato detto” ha precisato Franco Fani “i risultati concreti di OroArezzo sono andati comunque al di là delle attese, certo non brillantissime in considerazione dei problemi che il settore sta affrontando un po' in tutto il mondo. Naturalmente, la cautela è d'obbligo e ogni forma di trionfalismo va evitata con cura, ma penso proprio di poter ragionevolmente affermare che OroArezzo ha lanciato un importante segnale positivo all'intero settore: quando si lavora nel segno della qualità, i risultati arrivano.”
La mostra aretina, tra l'altro, si è proposta ancora una volta come “luogo privilegiato” nel quale l'oreficeria italiana vive momenti importanti. La conferma viene dall'incontro “Abbasso i dazi”, dedicato a illustrare la strategia adottata dagli industriali e dagli artigiani orafi per far sì che gli Stati Uniti applichino il dazio del 5,5% solo sul valore della lavorazione e non sull'intero valore del gioiello importato. OroArezzo, in qualche misura, ha tenuto a battesimo una “santa alleanza” fra imprese, istituzioni ed enti locali per migliorare le condizioni di accesso dei prodotti in metallo prezioso nei principali mercati di esportazione: USA, appunto, ma anche Paesi OCSE e non OCSE.
Le 17ma edizione di Première ha consentito di conoscere in anteprima gli orientamenti stilistici della produzione italiana, mentre l'esposizione di trenta gioielli progettati in omaggio a Piero della Francesca – e inseriti nella straordinaria collezione “Oro d'Autore” – ha ricordato l'imponenza del patrimonio artistico sul quale affonda le sue radici la gioielleria made in Italy.