Home Attualità Salute ‘Ospedale qualificato, servizi, valorizzare il personale’

‘Ospedale qualificato, servizi, valorizzare il personale’

0
‘Ospedale qualificato, servizi, valorizzare il personale’

AREZZO – Un documento oggi, un convegno dopo la campagna elettorale. La Cgil entra nel merito della sanità del Casentino e lo fa in maniera autonoma con una nota ufficiale delle strutture provinciali e di zona confederali, dello Spi e della Sanità dedicata al Piano Sanitario Regionale.
La Cgil si dichiara consapevole che “il progetto regionale di costruire una rete efficiente di ospedali per intensità di cura è tesa al miglioramento dell' offerta e della efficienza, ma è anche certa che gli ospedali periferici, come quello del Casentino, debbano avere una caratterizzazione e una identità funzionale all’interno dell’Area vasta per essere al servizio non solo dei cittadini residenti, ma anche della rete complessiva”.
Il sindacato rivendica quindi “un ospedale di qualità, nel quale i servizi abbiano caratteristiche di qualità ed efficienza con strutture e strumentazioni adeguati. Solo con la qualità dei servizi si può rispondere ai pericoli della emarginazione e del progressivo svuotamento dei reparti. Siamo convinti che oggi i cittadini cerchino soprattutto la funzionalità e la efficienza nelle strutture ospedaliere e che soltanto queste caratteristiche possono non solo salvare l’ospedale, ma rilanciarlo nel contesto delle strutture sanitarie dell’Area vasta”.
La Cgil sottolinea che in Casentino non siamo di fronte solo a strutture da aggiornare o da strumentazioni da attivare come la Tac ma anche a servizi ed unità operative di livello quali ad esempio la chirurgia con le sue nuove sale operatorie, il punto nascita, la rianimazione, il servizio di cardiologia. “Partendo dalla qualità di questi servizi e dal miglioramento di quelli carenti come la rete dell'emergenza si può progettare un ospedale che abbia una identità forte, collegato alle altre strutture dell’area vasta”. Su questo punto la Cgil evidenzia la carenza di contributi che fino ad ora sono stati dati dalla Conferenza dei Sindaci di zona.
“Sul piano dei servizi sanitari territoriali, intendiamo poi esaminare attentamente la funzionalità della Società della salute, sia perché non ha inciso sul reale miglioramento dei servizi, sia per evitare i rischi di aumenti di spesa, di fratture tra servizi ospedalieri e servizi territoriali e di accavallamento di competenze”.
La Cgil sottolinea poi come in Casentino, terra con alto indice di invecchiamento della popolazione, sia necessario prevedere strutture intermedie come l'ospedale di Comunità, posto all’interno o accanto alla struttura ospedaliera. Questo perché il Casentino è l’unico distretto sanitario nel quale manca questa importante struttura che è delegata al ricovero di pazienti che hanno bisogno di assistenza sanitaria dopo la cura intensiva. La Cgil guarda con preoccupazione il sostanziale fallimento del progetto di organizzazione delle cure primarie e il conseguente rapporto con i medici di medicina generale.
“Siamo convinti – conclude il Sindacato – che nei servizi territoriali e nel nostro ospedale lavorino attualmente molti tecnici, infermieri, medici che hanno un’alta professionalità ed una alta preparazione professionale apprezzata anche fuori dei confini della vallata. E’ necessario contare su questi operatori dando a loro tutto l’appoggio necessario per promuovere e valorizzare sempre di più la loro professionalità e le loro capacità. Questa zona è anche ricca di associazioni efficienti del volontariato, dotate di mezzi e di persone dotate di grande spirito di solidarietà e di responsabilità civica. Siamo quindi convinti che una buona sanità si costruisce dotando gli ospedali ed il territorio di strutture e di mezzi adeguati ed efficienti, ma si costruisce anche con personale motivato e preparato professionalmente e si costruisce anche con il consenso della gente e con l’aiuto del volontariato organizzato”.