Home Nazionale Papa: ”No ai moderni idoli del denaro e del potere’

Papa: ”No ai moderni idoli del denaro e del potere’

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PARIGI – – Rifiutare i moderni idoli del denaro, del potere, dell'avere e persino del sapere per tornare al rapporto con Dio e alla ricerca della vera felicità. E' il messaggio più forte rivolto dal Papa (nella foto) ai giovani ed ai fedeli, più di 200mila, che lo hanno ascoltato a Parigi all'Esplanade des Invalides, mentre altri 20mila erano stati dirottati a Place Vauban dove è stato predisposto un maxischermo.

Il Papa, nella messa conclusiva della tappa parigina del suo viaggio in Francia, ha ricordato che l'invito pronunciato da San Paolo a non seguire gli idoli ''rimane valido anche oggi''. ''Il mondo contemporaneo – ha affermato il Papa – non si è forse creato i propri idoli? Non ha forse imitato, magari a sua insaputa, i pagani dell'antichità, distogliendo l'uomo dal suo vero fine, dalla felicità di vivere eternamente con Dio?''. ''E' questa una domanda che ogni uomo, onesto con se stesso, non può non porsi – ha proseguito – Che cosa è importante nella mia vita? Che cosa metto io al primo posto? La parola idolo deriva dal greco e significa immagine, figura, rappresentazione, ma anche spettro, fantasma, vana apparenza. L' idolo è un inganno, perché distoglie dalla realtà chi lo serve per confinarlo nel regno dell'apparenza''.

''Ora – ha detto ancora il Pontefice – non è questa una tentazione propria della nostra epoca, che è la sola sulla quale noi possiamo agire efficacemente? Tentazione d'idolatrare un passato che non esiste più, dimenticandone le carenze; tentazione d'idolatrare un futuro che non esiste ancora, credendo che l'uomo, con le sole sue forze, possa realizzare la felicità eterna sulla terra!''. Quindi il Papa ha osservato: ''Il denaro, la sete dell'avere, del potere e persino del sapere non hanno forse distolto l'uomo dal suo fine vero?''. Quel fine è il rapporto con Dio.

San Paolo, dunque, ''condanna severamente l'idolatria come una colpa grave, uno scandalo, una vera peste''. Ma ''egli aggiunge immediatamente che questa condanna radicale dell'idolatria non è in alcun caso una condanna della persona dell'idolatra''. ''Mai, nei nostri giudizi – ha detto Ratzinger – dobbiamo confondere il peccato, che è inaccettabile, e il peccatore del quale non possiamo giudicare lo stato di coscienza e che, in ogni caso, è sempre suscettibile di conversione e di perdono''.

Infine, un appello ai giovani affinché non abbiano paura di scegliere la vita sacerdotale e di abbracciare Cristo. Un appello particolarmente sentito in Francia dove, come nella maggior parte dei Paesi dell'Europa continentale, la Chiesa soffre di una grave e costante crisi delle vocazioni.

Nel pomeriggio è in programma la partenza di Benedetto XVI da Parigi per l'aeroporto di Tarbes-Lourdes, con il trasferimento al santuario. Domani Benedetto XVI celebrerà la messa per 150esimo anniversario dell'apparizione mariana.