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Pechino 2008, Berlusconi: ‘Atleti patrimonio per l’Italia’

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Pechino 2008, Berlusconi: ‘Atleti patrimonio per l’Italia’

ROMA – "I nostri campioni azzurri, coloro che hanno vinto le medaglia ai Giochi di Pechino sono diventati un patrimonio per l'Italia, come chiese e musei". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (nella foto), ha paragonato i medagliati olimpici alle bellezze del nostro Paese, alle chiese e ai musei, e come tali vanno tutelati. Il premier nel corso della cerimonia a Villa Madama, dove ha accolto la spedizione azzurra di ritorno dalle olimpiadi in Cina, ha sottolineato come essere campioni sia "un titolo nobiliare, di cui i vostri figli ed i vostri nipoti si glorieranno per sempre". E non ha fatto mistero di essere lieto che l'Italia ai Giochi sia arrivata "tra i primi dieci Paesi del mondo e, anche se non lo possiamo dichiarare, ci fa tanto piacere che Francia e Spagna siano state superate. Averle dietro ci fa un enorme piacere". Berlusconi con la solita ironia ha inoltre assicurato che ricevere gli atleti azzurri "è l'unico appuntamento piacevole della giornata in mezzo ai tanti guai che il presidente del Consiglio deve affrontare".

"E' il nostro 'capitano' e le dobbiamo consegnare la maglia degli azzurri", ha detto Antonio Rossi, portabandiera dell'Italia ai Giochi Olimpici di Pechino, salutando il presidente del Consiglio durante la cerimonia dei medagliati olimpici. Il canoista azzurro ha poi consegnato la giacca della tuta color argento con la scritta 'Silvio'. La stessa giacca è stata consegnata al sottosegretario Letta con la scritta sulle spalle 'Gianni'.

Il premier nell'incontro con gli atleti ha chiesto invece al portabandiera azzurro Antonio Rossi di non ritirarsi. Lo ha confermato lo stesso canoista azzurro. "Berlusconi mi ha detto di non smettere – ha spiegato Rossi -. Chi ha fatto sport per venti anni ad alto livello non deve lasciare all'improvviso, anche perché la vita media oggi è di 80 anni e smettere sarebbe più a rischio di salute di una persona normale".