Home Nazionale Piano anti-crisi Usa, l’incognita del sostegno gop alla Camera

Piano anti-crisi Usa, l’incognita del sostegno gop alla Camera

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WASHINGTON – A poche ore dal voto alla Camera dei rappresentanti del pacchetto anti-crisi di George Bush su cui, dopo ore di travagliato e tempestoso negoziato, i leader del Congresso sono arrivati ad un accordo, resta ancora l'incognita del numero dei repubblicani che alla fine accetterà di "baciare il rospo" votando per un piano visto come il fumo negli occhi. Lo stesso leader della minoranza John Boehner non poteva essere più chiaro definendo, durante una riunione a porte chiuse con i colleghi di partito che ancora resistono all'idea di votare per un pacchetto considerato statalista se non addirittura sovietico, il piano "un sandwich schifoso", annunciando però allo stesso tempo che l'avrebbe votato.

"Abbiamo spiegato in modo molto chiaro ai nostri deputati che noi voteremo questa legge – ha detto ai giornalisti Boehner che venerdì scorso aveva fatto saltare il tavolo della trattiva alla Casa Bianca – ed anche che ci aspettiamo che la maggioranza di quelli che lo possono fare la votino". Comunque, il leader repubblicano ha ammesso di "non sapere" quanto sostegno potrà avere tra i deputati repubblicani il pacchetto. Un rischio, insomma, per la maggioranza democratica che, pur avendo sin dall'inizio i numeri per far passare il piano di Bush, ha sempre posto come condizione un'approvazione bipartisan dell'impopolare misura, con un numero consistente di "sì" da parte dei repubblicani alla Camera.

"Gli americani sono arrabbiati per una situazione in cui si sono trovati senza avere il minimo controllo – ha detto ancora Boehner – e posso dire che sono arrabbiati anche i miei colleghi: nessuno vuole sostenere questa legge, ma l'abbiamo negoziata insieme. Ed è una legge con cui crediamo di poter evitare la crisi che incombe".

Alla riunione della scorsa notte, comunque ha espresso il suo sostegno al piano Paul Ryan, un super conservatore del Wisconsin, che fino a pochi giorni era un acceso nemico della proposta del Tesoro: "Questa situazione fa schifo" avrebbe detto Ryan spiegando di essere stato convinto a sostenere il piano dal timore che l'inazione possa portare ad una recessione più grave e lunga. Anche un altro leader del fronte del "no", Eric Cantor della Virginia – che insieme a Ryan era stato inserito da Boehner nella delegazione dei negoziatori con la Casa Bianca – ha annunciato che voterà a favore. "Se sei stato al tavolo dei negoziati, non puoi votare contro" ha commentato un deputato repubblicano rivelando i contenuti della riunione di ieri sera a Politico.

Articlolo scritto da: Adnkronos