11 e 12 novembre: i dipendenti di Poste Italiane andranno al voto per il rinnovo di Rsu e Rls, cioè delle rappresentanze sindacali unitarie e per quelle della sicurezza.
“E’ un appuntamento importante al quale invitiamo tutti i lavoratori – dichiara Antonio Ettorre, rappresentante Slc Cgil nella Rsu. L’attuale gestione di Poste ha accentuato i caratteri di dipendenza dalla politica e del rilancio del consociativismo sindacale. E questo ci preoccupa perché di fronte alla liberalizzazione conteranno solo i risultati. Del resto non è un mistero che l’Amministratore Delegato di Poste sia meno autonomo di quello dell’Eni o di altre aziende di proprietà del Tesoro”.
La Cgil teme sulla capacità di Poste di reggere il confronto nel mercato vero: “per avere una moderna azienda postale – afferma Ettorre – c’è bisogno di investimenti, di rendere competitivi il recapito e gli uffici postali. Invece continuiamo ad una scelta radicalmente diversa e cioè quella di puntare sui prodotti finanziari a scapito di tutti gli altri settori esponendo l’azienda alla competizione con il reale sistema bancario e finanziario. L’azienda ha bisogno di crescere unitariamente, nelle banche, negli uffici e nel recapito”
SLC/CGIL vuole aprire inoltre una fase nuova della rappresentanza sindacale in Poste attraverso un esplicito atto di rottura: a tutti i tavoli negoziali saranno presenti anche le RSU elette. “Vogliamo creare una nuova classe dirigente – conclude Ettorre – cui affidare anche poteri concreti e strumenti di partecipazione diretta”.