Home Cultura e Eventi Cultura Presentata alla stampa nazionale la mostra sui della Robbia

Presentata alla stampa nazionale la mostra sui della Robbia

0
Presentata alla stampa nazionale la mostra sui della Robbia

"Un grande evento della cultura e dell’arte". Così il Presidente della Provincia di Arezzo, Vincenzo Ceccarelli, ha definito la mostra "I Della Robbia. Il dialogo tra le Arti nel Rinascimento", nella conferenza stampa di presentazione che si è tenuta ieri a Roma alla sede della Stampa Estera, alla quale ha fatto seguito quella di oggi a Milano al Circolo della Stampa. La mostra, che sarà inaugurata il 21 febbraio 2009 ad Arezzo presso la sede del Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna, sarà l’occasione per ripercorrere intrecci, relazioni, contesti e soprattutto per evidenziare quel dialogo serrato tra le arti che connotò questo cruciale periodo artistico. "Un evento diffuso sul territorio – ha continuato Ceccarelli – che vede il coinvolgimento di oltre 20 Comuni del territorio che ospitano circa 180 opere, mentre 150 saranno quelle esposte in città e circa 30 sono inedite". Tra i capolavori della plastica robbiana di fine Quattrocento un’Annunciazione policroma con decorazioni in oro, opera di Andrea e Luca della Robbia "il giovane", composta da due statue ad altorilievo, un tempo in una cappella nella Chiesa di San Francesco a Barga, che sarà resa fruibile proprio grazie a questa mostra. Un’opera che esemplifica gli aspetti, i significati, le implicazioni artistiche e storiche più peculiari dell’arte robbiana. "Tesori nascosti in luoghi sconosciuti ai più – ha concluso Ceccarelli – e, quindi, anche l’opportunità di coniugare le tante attrazioni turistiche che Arezzo e la sua provincia offre facendo conoscere le tante botteghe in cui la manualità degli artigiani ha trasformato il loro lavoro in arte". Cinque gli itinerari strutturati nella provincia di Arezzo alla scoperta delle opere dei Della Robbia che ornano chiese, pievi, palazzi della stessa Arezzo e dei borghi della Valdichiana, Valtiberina, Valdarno e del Casentino. Parlare dei Della Robbia significa parlare di Rinascimento: "Un percorso nel nostro Rinascimento – ha affermato il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo, Giovanni Tricca – che ci vede impegnati, perché riteniamo che un marketing del territorio valorizzi al meglio le nostre risorse turistiche". L’operosa attività di questa grande famiglia di artisti, in tutta la sua multiforme e corale vicenda, copre infatti un arco di tempo che dai primi decenni del Quattrocento si spinge ben oltre la seconda metà del Cinquecento: più di cento anni che segnano in modo indelebile tutta la moderna cultura occidentale. Ad Arezzo dunque, dopo Piero della Francesca, un altro eccezionale evento – promosso dalla Provincia di Arezzo in collaborazione con il Comune di Arezzo, la Regione Toscana, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Arezzo, Banca Etruria, con il contributo di Toscana Promozione e dall’Agenzia per il Turismo di Arezzo – che condurrà a riscoprire un’arte intimamente connessa con il territorio. "La Responsabilità Sociale d’impresa, deve essere declinata nella valorizzazione delle eccellenze – ha aggiunto Umberto Febbraro, responsabile comunicazione di Banca Etruria. Investire sull’elemento sociale del territorio, in sinergia con tutti i partner, significa guardare al futuro perché con l’arte si va oltre". I Della Robbia, rappresentano l’espressione più popolare dell’ingegno tecnico del Rinascimento italiano. La terra diventa smalto, la scultura si mescola alla pittura, dialoga con l’oreficeria e coglie i bagliori dei cristalli di rocca e dei mosaici nei "ghiribizzi" dei Della Robbia, artefici e interpreti di una nuova arte, connubio di creatività, acume tecnico e sapienza artigiana, la cui formula originale fu per anni tenuta tenacemente segreta. "Per capire a fondo il significato delle loro opere – ha raccontato Giancarlo Gentilini, curatore della mostra insieme a Liletta Fornasari – era necessario creare una mostra che mettesse in dialogo anche le opere degli altri artisti del Rinascimento. Un dato innovativo, questo, che risalta i concetti e le chiavi interpretative". Non solo, quindi, il poliedrico e affascinante percorso della terracotta invetriata nel Rinascimento, ma soprattutto, per la prima volta in mostra, il suo incessante e fecondo dialogo con la scultura, la pittura e l’architettura e con il variegato mondo delle "arti decorative" (maioliche, porcellane, mosaici, vetri, smalti, oreficerie, tarsie, pietre dure etc.). Accanto alle straordinarie realizzazioni di Luca, Andrea, Giovanni, Luca "il giovane" e Girolamo della Robbia, e dei loro seguaci, ecco le opere degli altri protagonisti del tempo, con cui essi si confrontarono in una proficua dinamica ‘di dare e avere’: Lorenzo Ghiberti, Filippo Brunelleschi Donatello, il Pisanello, Filippo Lippi, Antonio Rossellino, Andrea del Verrocchio, Lorenzo di Credi, Pietro Perugino, e ancora Jacopo del Sellaio, Fra’ Bartolomeo, Andrea Del Sarto, Rustici e tanti altri. "Ma la mostra non sarà itinerante – ha tenuto a sottolineare Liletta Fornasari – perché le opere non saranno trasferite da altrove per creare un filo conduttore, ma sarà il visitatore a fare questo pellegrinaggio robbiano". Le opere restano nei luoghi dove sono attualmente ospitate e i restauri che la Sovrintendenza sta effettuando resteranno in eredità agli stessi Comuni. "Per la prima volta – ha poi aggiunto Liletta Fornasari – avremo un catalogo completo e dettagliato su ciascun esemplare. Arte di terra in terra, questa credo sia la migliore definizione di questa mostra che ben rappresenta la ricchezza di opere, di tecniche, di collaborazioni, di partecipazioni della terra aretina". Un evento che, pertanto, consentirà di rileggere e di comprendere a fondo il significato e il valore di un’arte che ha segnato profondamente il volto delle città toscane e di cui restano le più numerose testimonianze proprio nella provincia di Arezzo.