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Raddopia la pedofilia sul web negli ultimi due anni

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Raddopia la pedofilia sul web negli ultimi due anni

MILANO – Nell'ultimo anno, Telefono Arcobaleno ha segnalato in media 3.800 siti al mese, 880 siti alla settimana, 125 siti al giorno, ma con punte di oltre 200 siti scoperti in un solo giorno.
Germania, Usa, Olanda, Russia, Cipro, Cina e Canada, si trovano ai primi posti della classifica dei Paesi che ospitano i siti pedofili, dei quali oltre 10mila sono legati al pedo-business, confermando l'indiscutibile radice commerciale della maggior parte delle attività pedofile online.
“Particolarmente aggressiva”, dichiara il Presidente Giovanni Arena, “è risultata, nel 2008, la promozione di siti pedofili a pagamento tramite la contaminazione ripetuta, con appositi messaggi bacheche elettroniche poco "custodite", anche di università statunitensi, asiatiche ed europee, di istituti di ricerca, come di società commerciali.”

Sotto il profilo delle tecniche utilizzate dalle organizzazioni pedofile in tutto il mondo, anche settembre presenta una crescita iperbolica dell'uso dei cosiddetti "masked file" (file con formati, denominazione e serie di password particolari e del tutto non trasparenti rispetto ai contenuti) pubblicati soprattutto in spazi internet tedeschi e olandesi, sfruttando spesso gli scarsi controlli operati dai provider.

"Un dato preoccupante e al quale dovrebbe essere riservata la massima attenzione, è il numero dei frequentatori dei siti pedofili" – afferma Giovanni Arena, presidente di Telefono Arcobaleno – "sono cifre con talmente tanti zeri da risultare davvero impressionanti. I frequentatori e i fruitori dei siti pedofili sono prevalentemente tedeschi, americani, russi, inglesi, italiani e francesi: un vero e proprio esercito che quotidianamente si muove in internet a caccia di foto, di video, di contatti".

Il report di Telefono Arcobaleno riguarda esclusivamente i siti con espliciti contenuti e materiali pedofili e pedo-pornografici segnalati da Telefono Arcobaleno all’ Interpol e polizie nazionali secondo le rispettive competenze, e, in Italia, all'Autorità giudiziaria e al Nucleo Investigativo Telematico.