AREZZO – La RETE TEATRALE ARETINA, riconosciuta dalla Regione Toscana, è oggi la realtà più consolidata e importante della nostra regione che abbraccia i molti aspetti del teatro: il teatro serale, quello per bambini, il teatro nei luoghi del disagio, la formazione di adulti e insegnanti. Nata nel 2002 come Associazione di Associazioni, per volontà delle compagnie Teatro Popolare d’Arte, Nata, Officine della Cultura, Capotrave, Teatro di Anghiari, Libera Accademia del Teatro, Diesis Teatrango e grazie al sostegno istituzionale della Provincia di Arezzo, la Rete ha potuto creare un sistema nuovo di “fare teatro” nel nostro territorio teso a valorizzare le nuove professionalità teatrali, trasformare i piccoli teatri in centri pulsanti della cultura e della formazione. Cinque i teatri comunali nel territorio aretino che hanno aderito da subito al progetto: Teatro di Anghiari, Teatro Dovizi di Bibbiena, Teatro di Bucine, Teatro Verdi di Monte San Savino, Teatro G. Papini di Pieve Santo Stefano. Parallelamente all’ organizzazione e promozione delle stagioni teatrali, è venuta qualificandosi con sempre maggiore evidenza anche la produzione teatrale nell’area aretina da parte delle compagnie fondatrici della Rete.
“La Provincia di Arezzo – spiega l’Assessore alla Cultura Emanuela Caroti – già dal 2002 sostiene, attraverso un PROTOCOLLO D’INTESA che adesso viene rinnovato fino al 2009, questo inedito sistema teatrale. Un accordo che mantiene inalterato l’interesse della Provincia per l'attività e le finalità della Rete e che intende proseguire nel sostenere il suo ulteriore sviluppo, condividendone gli obiettivi programmatici diretti a valorizzare il sistema teatrale del territorio in tutti i suoi aspetti: produzione, distribuzione, aggiornamento professionale degli operatori, offerta formativa per la scuola, creazione di opportunità lavorative e nuove professionalità legate alla vita teatrale”.
“Il rinnovo del Protocollo d'intesa – afferma Gianfranco Pedullà, Presidente della Rete Teatrale Aretina – fotografa simbolicamente e praticamente una fase di rilancio delle attività teatrali nel nostro territorio: sempre maggiore è il numero dei teatri che, attraverso la Rete, si mettono in relazione fra loro nello sforzo di amalgamare le programmazioni, dialogare maggiormente con i pubblici e ottimizzare l'investimento delle istituzioni”
In base al nuovo accordo, la Provincia parteciperà direttamente con un proprio rappresentante ai lavori di programmazione annuale dei progetti e delle attività che la Rete andrà a realizzare, mantenendo così costanti rapporti con il Coordinamento. Favorirà, inoltre, presso istituzioni pubbliche e private, rapporti di partenariato e di progettazione condivisa con particolare riferimento ai teatri (e Comuni) aderenti al circuito Sipario Aperto, nonché alle esperienze consolidate del territorio.
“Nel prossimo biennio – conclude Pedullà – la Rete intende lavorare soprattutto per l'inserimento, a pieno titolo e con pari dignità, del teatro aretino nel teatro toscano; costruire un rapporto organico con il Comune di Arezzo (dalla sede della Rete all’organizzazione di programmi condivisi); rilanciare e rinnovare il Progetto Teatro Scuola, il Teatro nei luoghi della diversità e lavorare per una nuova stagione di produzione di qualità, fortemente caratterizzata da uno spirito di innovazione dei linguaggi e di tensione contemporanea”
Tutti obiettivi che mirano a favorire sinergie progettuali in tutti gli aspetti della vita teatrale e a facilitare la crescita culturale del territorio provinciale aretino.
La Rete Teatrale Aretina è stato il risultato tangibile di un percorso raggiunto grazie al lavoro svolto dalle compagnie in questi anni e al supporto degli enti locali (in primis della Provincia di Arezzo). Anche sul piano dei numeri le cifre cominciano ad essere rilevanti: ai 5 teatri coordinati stabilmente in Rete, con oltre 120 repliche di spettacoli professionisti per quasi 10.000 spettatori si sono affiancati recentemente il Teatro comunale di Sestino, l’Auditorium “Le Fornaci” di Terranuova Bracciolini, e, proprio in questi giorni, il Teatro Comunale di Castiglion Fiorentino. Da tempo, si è stabilito un buon rapporto di collaborazione con la direzione del Teatro della Bicchieraia (ora denominato Teatro Pietro Aretino) di Arezzo.
Nella stagione passata sono stati realizzato Corsi di aggiornamento per oltre 100 insegnanti di tutti gli ordini e gradi, 5 rassegne di teatro per le scuole (progetto INFANZIE) con 51 spettacoli e 5.000 spettatori. I laboratori produttivi nelle scuole superiori sono stati 25 con la partecipazione di 310 studenti e la creazione di 20 performance finali per 3.250 spettatori. I laboratori extrascolastici sono stati 9 e 5 sono state le scuole di teatro operative con 20 corsi sul territorio aretino per 270 allievi e con 23 saggi finali. Oltre che per il suo crescente livello artistico, anche sul piano economico e sociale la Rete Teatrale Aretina è un importante motore di crescita per il territorio aretino con un movimento finanziario che oscilla fra i 500/600.000 euro e la capacità di offrire alcuni importanti sbocchi lavorativi ai laureati della cattedra di Storia del teatro della locale Facoltà di Lettere.
Al fine di qualificare ulteriormente l’azione promozionale di tutte le attività che la Rete Teatrale Aretina svolge nel corso dell’anno è uscito in queste settimane il nuovo “Notiziario”, rinnovato nel formato, nella grafica e nei testi ai quali possono contribuire direttamente tutti gli appassionati di teatro, ma anche coloro che intendono segnalare film, cd o libri che hanno gradito particolarmente. Il “Notiziario” può essere scaricato direttamente dal sito della Rete: www.reteteatralearetina.it