Home Sport Rogge: ‘Giochi puliti e organizzazione impeccabile’

Rogge: ‘Giochi puliti e organizzazione impeccabile’

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PECHINO – "Olimpiadi pulite e organizzazione impeccabile". Jacques Rogge (nella foto), presidente del Comitato Olimpico Internazionale (nella foto), esprime "grande soddisfazione" e traccia un bilancio positivo dei Giochi di Pechino che si chiudono oggi. Il n.1 del Cio ha ricordato i 43 record del mondo registrati durante questa edizione delle Olimpiadi e l'incremento "fra il 20 e il 30%" dell'audience tv in quasi tutti i paesi. "Questo è un dato molto importante per noi", ha detto Rogge. Fra le note stonate, la restrizione nell'accesso ad internet per i media internazionali: il belga ha ammesso che la situazione "non è stata perfetta" da questo punto di vista, "ma è migliorata rispetto a com'era prima dei Giochi".
Rogge ha anche definito "inconsueto" il fatto che siano state respinte tutte le 77 domande presentate per manifestare nelle zone autorizzate dalle autorità. "Ma il Cio non è un'organizzazione sovrana e deve rispettare le leggi cinesi", ha sottolineato. Nessun commento sulla situazione riguardante i diritti umani. Il presidente del Cio ha invece ricordato che "grazie alle Olimpiadi il mondo ha imparato a conoscere la Cina e la Cina il mondo". Fra le istantanee più belle di questi Giochi, Rogge ha ricordato l'abbraccio fra l'atleta russa e quella georgiana sul podio del tiro a segno, "un grande esempio di fair-play" mentre i due paesi erano in conflitto. In fatto di doping, le positività fin qui riscontrate sono 6 rispetto ai 26 casi registrati alle Olimpiadi di Atene di quattro anni fa. "I casi di doping sono diminuiti grazie all'effetto dissuasivo", ha detto Rogge, che alla vigilia dei Giochi aveva pronositicato "fra i 30 e 40 casi di doping".
"A Sydney ci furono 12 atleti positivi e ad Atene 26 -osserva Rogge-. Qui i controlli sono aumentati da 3.500 a 4.500 e sono aumentate anche le sanzioni: chi riceve una squalifica superiore ai 6 mesi non potrà partecipare alla prossima edizione. Non bisogna dimenticare che nel mese prima delle Olimpiadi ci sono stati 39 casi di positività. Bisognerebbe contare anche questi nel bilancio finale". Restano, inoltre, ancora da controllare i campioni prelevati negli ultimi quattro giorni di gare e le provette saranno conservate per otto anni. "In futuro sarà possibile scoprire ciò che oggi non è stato rilevato. E anche questo ha un effetto dissuasivo".
Sulle critiche mosse allo sprinter giamaicano Usain Bolt, Rogge non fa passi indietro: "Mi hanno criticato per quello che ho detto, ma a Bolt ho dato solo un consiglio paterno, con il sorriso sulle labbra. Non cerco polemiche, però confermo il mio pensiero. Credo che dovrebbe mostrare maggiore rispetto per i suoi avversari, ma lui ha solo 22 anni e ha tutto il tempo per maturare". Le critiche che gli sono state rivolte per il silenzio sulla questione dei diritti umani "non incideranno sulla mia decisione circa la possibilita' di continuare o meno alla guida del Cio. Farò un annuncio ad ottobre ai membri del comitato olimpico internazionale e poi alla stampa".
Intanto, è Hein Verbruggen a lascire il Cio dopo 12 anni. Il 67enne olandese, presidente della Commissione di coordinamento delle Olimpiadi di Pechino 2008, ha presentato le dimissioni.

Soddisfatto di queste Olimpiadi anche il presidente della Cina Hu Jintao, secondo il quale i Giochi di Pechino hanno promosso lo spirito olimpico di solidarietà, di amicizia e di pace e sono diventati "un grandioso evento di competizione sportiva internazionale e di scambi culturali" a cui hanno assistito e partecipato persone da tutto il mondo. Il successo di questi 16 giorni è "attribuibile agli sforzi concertati del popolo cinese e dei popoli del resto del mondo".