Home Cronaca Roggiolani, su la soppressione degli Intercity da Arezzo

Roggiolani, su la soppressione degli Intercity da Arezzo

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Roggiolani, su la soppressione degli Intercity da Arezzo

AREZZO – Dichiarazione di Fabio Roggiolani – “La minacciata soppressione delle fermate degli Intercity ad Arezzo è la ennesima dimostrazione che i manager di Trenitalia non lavorano alla concorrenza del trasporto veloce ferroviario agli spostamenti aerei – ha dichiarato Fabio Roggiolani, consigliere VERDI per l’Unione in Regione Toscana e Presidente della Commissione Sanità in Consiglio Regionale.
Arezzo è un vero e proprio hub ferroviario non solo per la intera provincia ma anche per tutta l’Alta Umbria e la Toscana meridionale. E’ oltremodo incomprensibile che il management di Trenitalia prosegua a considerarla una stazione periferica che “rallenta” il movimento degli Eurostar e degli Intercity; ma la cosa che è ancora più grave è che quando pagammo alla linea Direttissima l’altissimo prezzo umano, con i morti sotto le gallerie valdarnesi, e paesaggistico, si pensi agli scempi nei calanchi valdarnesi o all’attraversamento del paesaggio di Rondine, si assicurò l’intera comunità aretina e si praticò l’utilizzo della stazione di Arezzo come hub e su questa organizzazione tantissimi lavoratori hanno organizzato la loro vita e quella delle loro famiglie.
Noi – ha aggiunto Roggiolani – chiediamo l’organizzazione di una grande manifestazione, con l’esposizione di striscioni e bandiere e con la presenza sui treni che attraversano la provincia, di tutte le categorie produttive, dei sindacati e delle istituzioni aretine che per un giorno mostri a tutta l’Italia il disagio insopportabile che si sta creando.
Siamo contrari alle manifestazioni con interruzione della mobilità Sud Nord d’Italia perché si crea un danno a tutto il paese, ma è certo che non più stupidi degli svizzeri o degli austriaci che da tempo hanno deciso di non subire più un attraversamento del proprio territorio che lascia solo disagi e nulla dà.
Non siamo il corridoio d’Italia, siamo una delle stanze in cui si vive.”