FIRENZE – “Esprimo grande soddisfazione per l’esito positivo della mozione sull’intossicazione da piombo negli uccelli acquatici e nel corpo umano discussa e approvata stamani in Consiglio Regionale – ha dichiarato Mario Lupi capogruppo VERDI per l’Unione in Regione Toscana .
Da tempo la maggior parte dei Paesi più industrializzati hanno posto limitazioni all’uso dei pallini di piombo per l’attività venatoria nelle zone umide, e anche in Italia ed in Toscana si cercano misure, efficaci e poco onerose, per risolvere questo grave problema ambientale. Con questo indirizzo si va verso il divieto dell’utilizzo di pallini di piombo per la caccia nelle zone umide.
Ora gli effetti tossici del piombo sugli esseri viventi, uomo compreso, sono ben noti: il piombo si deposita nelle cellule epatiche e renali, si sostituisce al calcio nel tessuto osseo, determinando riduzione della crescita e debolezza della struttura scheletrica, inibisce la sintesi dell’emoglobina, altera il funzionamento del sistema nervoso centrale e periferico, riduce le capacità immunitarie, provoca quindi una maggiore sensibilità alle infezioni. Negli uccelli si hanno manifestazioni tipiche della forma acuta di intossicazione da piombo: diarrea, vomito, inappetenza, perdita di peso, convulsioni, perdita dell’equilibrio come conseguenza della paralisi delle zampe e delle ali, cecità, coma e morte; ad esempio in uccelli delle dimensioni di un cigno reale l’ingestione di 4-10 pallini di piombo provoca la morte in 36-72 giorni mentre sono invece sufficienti solo 4 pallini e 6 giorni per determinare la morte con evidenti sintomi di avvelenamento acuto nelle anatre.
Nell’uomo a causa della diversa conformazione del nostro apparato digerente, i pallini di piombo non si fermano nel nostro stomaco, ma vengono in genere espulsi con le feci senza determinare significativa assunzione di piombo da parte del nostro organismo. Ma l’esposizione al rischio da parte dell’uomo è dovuta principalmente al consumo di animali affetti da saturnismo poiché le carni di questi animali contengono quantità significative di piombo in forma assorbibile anche dal nostro organismo. Il saturnismo è l’intossicazione cronica da piombo che è causata dall’assunzione protratta nel tempo di dosi non immediatamente letali del metallo, che si accumula in diverse sedi dell’organismo, provocando delle alterazioni funzionali e strutturali e si manifesta con astenia, anemia, diminuzione del volume delle masse muscolari, emaciazione, letargia e osteoporosi.
La mozione – ha spiegato Lupi – riconosce che i pallini da caccia per le zone umide non devono essere necessariamente fatti di piombo. Esempi di materiali alternativi più o meno ampiamente utilizzati sono: acciaio, bismuto, zinco, molibdeno, tungsteno e leghe di questi metalli; sono inoltre impiegate anche alcune plastiche dure; ed anche sulla spinta dei provvedimenti restrittivi adottati da numerosi Paesi molte case produttrici di munizioni da caccia (come la Winchester) hanno investito molto per mettere a punto cartucce che avessero performance paragonabili a quelle caricate con il piombo, pur adottando pallini di materiali diversi; l’efficacia dei pallini infatti è ormai legata più all’efficienza della cartuccia che al materiale di cui è costituito il pallino; la tecnologia raggiunta ha consentito di mettere sul mercato, a prezzi competitivi, cartucce a carica alternativa più efficienti rispetto a molte delle cartucce a pallini di piombo in commercio.
Ricordo infine – ha concluso Lupi – che il dispositivo finale della mozione chiede di:
– compiere azioni mirate di bonifica dei siti maggiormente contaminati e/o ritenuti a maggior rischio per gli uccelli tenuto conto che i tempi di permanenza dei pallini di piombo nel terreno sono molto lunghi e che in determinati ambienti l’accumulo dovuto a molti decenni di intensa attività venatoria potrà continuare a produrre effetti deleteri anche a distanza di diversi anni (o addirittura decenni) dalla messa al bando del piombo dei pallini;
– realizzare la sostituzione dei pallini di piombo con materiali non tossici come l’adozione di pallini da caccia d’acciaio o in leghe di metalli comunque efficaci da un punto di vista balistico, ma senza proprietà tossiche nei confronti degli animali, attraverso una sostituzione graduale, a partire dalla messa al bando e alla detenzione delle cartucce con pallini di piombo nelle aree umide, dove l’impatto sulla fauna selvatica risulta pesantissimo;
– promuovere un’azione obiettiva di informazione dei cacciatori, con materiali specifici e con il supporto dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica.”