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Scott Kinsey Group al Signorelli di Cortona

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Prosegue con grande intensità e successo la rassegna “I Concerti di Arretium”, promossi dalla Fondazione Toscana Musica e Arte in collaborazione con il Comune di Cortona presso il teatro Signorelli.
Il programma presenta un cartellone di respiro internazionale e con grandi interpreti del jazz e della musica contemporanea.
Giovedì 6 novembre sarà la volta di una band di comprimari di rango ad altissimo livello, lo Scott Kinsey Group, attualmente tra le più pure, coinvolgenti e sincere proposte jazz-rock elettriche del panorama americano, al di là di etichette e classificazioni, di generi e di stili, di decibel e di strumentazioni, parliamo di freschezza di idee e originalità di pensiero.
Lo Scott Kinsey Group opera in una dimensione decisamente ai margini di quella galassia indefinita e nebulosa che si chiama jazz, offrendo una chiara dimostrazione di come sollecitazioni disparate e universi sonori eterogenei possano confluire in una espressione musicale, che rivela appieno la propria carica di energia, di vitalità, di divertimento, ma soprattutto dei geniali impulsi sonori che partono dalle sapienti mani del tastierista del Michigan, Scott Kinsey (le sue innovative tastiere nei films: “Confessioni di una mente pericolosa ”, “Ocean’s Eleven” e “Ocean’s Twelve” e "The Good German" di Steven Soderbergh), supportati, inoltre da una felice vena compositiva e piacevolmente contagiosa di uno straordinario Scott Henderson, con i suoi assoli di chitarra fulminanti e pirotecnici, raro esempio di musicista coerente e attuale punta di diamante tra i docenti del Music Institute of Technology di Los Angeles.
E per non parlare di Gary Novak (per svariati anni ha condiviso palco e successo con Alainis Morrissette), della solidità ed estro ritmico con un drumming poderoso e implacabile, nonchè dell'assoluta e splendida scoperta di Matthew Garrison, (figlio del grande Jimmy Garrison, contrabbassista di John Coltrane)con il suo basso elettrico morbido e pastoso che si fonde con il piano di Kinsey.
CIò che questa band è in grado di offrire è un’onda d’urto sonora di grande efficacia e pienamente sotto controllo, ricca di spunti interessanti, lontana anni luce dalle mode e dalla fusion patinata.
Come l’uso discreto ma incisivo di campionamenti e distorsori vocali che ora richiamano sonorità urbane ora evocano fantastiche e immaginarie terre lontane, come l’anima del blues che viene tolta da facili banalizzazioni per essere immersa in accattivanti ritmiche reggae o abbandonata in libere e selvagge improvvisazioni. Scott Kinsey, come vero tastierista jazz, ha sempre utilizzato le novità tecnologiche del suo strumento per ricercare e aumentare le potenzialità espressive e d’improvvisazione della sua musica.