Home Attualità Economia Settore moda, al via il rinnovo delle cariche regionali

Settore moda, al via il rinnovo delle cariche regionali

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E’ un compito prestigioso quello toccato ad alcuni dirigenti di Confartigianato Imprese Arezzo che guideranno le varie Associazioni di mestiere di tutta la Toscana. Si sono infatti svolti i rinnovi delle cariche regionali delle Associazioni concernenti i mestieri delle varie Federazioni di Confartigianato Moda Toscana. Agli incontri hanno partecipato tutti i presidenti delle associazioni di mestiere in carica nelle varie associazioni territoriali della Toscana e i coordinatori delle stesse. I cambi al vertice hanno conferito importanti nomine ad alcuni dirigenti di Confartigianato Imprese Arezzo. In particolare Carlo Donati è stato nominato Presidente del Gruppo Regionale di Mestiere Sarti Stilisti, Giancarlo Cerofolini Presidente del Gruppo Regionale di Mestiere Calzaturieri e Alessandra Calosci Vice Presidente del Gruppo Regionale di Mestiere Abbigliamento. Tutti loro si dicono: ‘Felici per la fiducia manifestata dai colleghi e allo stesso tempo consapevoli delle responsabilità che questi incarichi comportano’.
Infatti, anche se non proprio mutevole come le collezioni di stagione, lo scenario economico del settore tessile, abbigliamento e calzaturiero, è in costante evoluzione. ‘La parola d’ordine sarà attenzione verso i canali distributivi, specifica ritenuta strategica anche dalle griffes, visto l’importanza del ruolo rivestito dalla grande distribuzione e dalla distribuzione organizzata – spiega Giancarlo Cerofolini – Per quanto riguarda invece le specifiche di marketing, occorre valorizzare adeguatamente: marchio, design, prezzo, attività di customer service e di immagine’.
‘Confartigianato Imprese è fortemente convinta che il comparto manifatturiero Tessile–Abbigliamento–Calzaturiero (TAC) abbia un futuro e possa svolgere un ruolo determinante per la creazione di valore e ricchezza sia nella regione che nella provincia, oltre che a livello nazionale – spiegano i neoeletti – Su questo presupposto per l’Associazione è fondamentale costruire politiche mirate a supporto di processi di qualificazione e innalzamento dei livelli di competitività del sistema produttivo. Occorre pertanto proseguire con sistemi di incentivazione che garantiscano la messa in campo di strumenti di sostegno attivo alla crescita imprenditoriale e dimensionale delle imprese. L’imperativo sarà ancora una volta internazionalizzazione e sono tante le iniziative di promozione in cantiere per il settore, nate per rispondere alle esigenze delle aziende più strutturate. All’interno della Federazione moda di Confartigianato sono infatti molte le aziende che hanno avviato un processo di apertura verso i mercati stranieri’.
‘La ricchezza del settore della moda, non è nel marchio e nella griffe, ma è nella filiera di qualità, di produzione e di ricerca del settore tessile italiano – conclude Cerofolini – Allo stesso modo il settore delle calzature, ha il suo motore nei distretti conciari e artigianali che servono poi le grandi marche. Su di loro occorre investire, è su di loro che può basarsi lo sviluppo del made in italy, e non sui grandi marchi ormai globalizzati e privati di quella che è la italianità della produzione’.