L'AJA – Il procuratore capo del Tribunale penale internazionale, Luis Moreno-Ocampo, ha chiesto alla corte di spiccare un mandato d'arresto contro il presidente sudanese Omar al-Bashir per il suo ruolo nel genocidio in atto nel Darfur. Ocampo ha allegato alla richiesta nuovi elementi di prova sui crimini di guerra commessi da Bashir nel Darfur.
Le incriminazioni contro Bashir che Moreno-Ocampo ha chiesto al tribunale di formalizzare sono genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra.
''Il procuratore ha concluso che vi è una base ragionevole per credere che Omar Hassan Ahmad al-Bashir abbia responsabilità penale in relazione a dieci capi di accusa di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra'', si legge in un comunicato diffuso dal procuratore del Tribunale internazionale, che per la prima volta potrebbe spiccare un mandato d'arresto contro un presidente in carica.
Bashir ha ideato e attuato un piano per l'eliminazione della maggior parte dei componenti dei gruppi etnici dei Fur, Masalit e Zaghawa, per ragioni politiche, a scopo di genocidio, usando tuttavia la scusa della lotta agli insorti.
Il presidente del Sudan avrebbe inoltre ''ostacolato l'assistenza internazionale'' diretta al Darfur e sarebbe responsabile dell'assassinio e della tortura di civili nella regione. Moreno-Ocampo ha anche reso noto di aver raccolto prove secondo cui al-Bashir ha ''mobilitato l'intero apparato dello Stato per soggiogare i 2,450 milioni di profughi costretti nei campi in condizioni di vita calcolate apposta per portarli alla distruzione fisica''.

Intanto, la Lega araba ha convocato per sabato una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri per discutere delle conseguenze della richiesta di mandato d'arresto.