Uno spettacolo che conquista fin dalle sue prime battute; chi conosce Abbiati e Capuano non si stupirà di fronte alla grazia e alla poesia di questi due teneri “fratelli pasticcieri”, sostanzialmente cresciuti fra un bignolino e una bavarese, che fra passi di danza e evoluzioni gastronomiche, vivono i loro sogni mai realizzati all’interno di una pasticceria quotidianamente alle prese con le ricette del buon vivere:
“Uno ha i baffi l’altro no, uno balbetta l’altro no, parla bello sciolto.
Uno crede che la crema pasticcera sia delicata, meravigliosa e bionda come una donna, l’altro conosce la poesia, i poeti, i loro versi e li dice come chi non ha altro modo per parlare. Uno è convinto che le bignoline siano esseri viventi fragili e indifesi, l’altro crede che le bignoline vadano vendute, sennò non si può tirare avanti. Il laboratorio di pasticceria è la loro casa. Un mondo che si è fermato alle quattro di mattina, il loro mondo: cioccolata fusa, pasta sfoglia leggera come piuma, pan di Spagna, meringhe come neve, frittura araba, torta russa, biscotto alle mandorle e bavarese: tutto si muove, vola, danza e
la notte si infila dappertutto. Due fratelli gemelli che, come Cyrano e Cristiano, aspettano la loro Rossana, e dove la vuoi aspettare se non in pasticceria? Due fratelli pasticceri, se li vedi abbracciati, sembrano un albicocca. Profumano di dolci e ascoltano la radio: musica, molta musica”.
L’originalità del progetto e il ritmo sincopato degli scambi, talvolta interrotti da improvvisazioni e soliloqui di intensa poesia e semplicità, ne fanno uno spettacolo assolutamente godibile, con una “dolce e soffice” sorpresa finale che coinvolgerà tutto il pubblico.” Perché sulla scena si cucina veramente!