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Ad Arezzo la rievocazione della Shoah

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Ad Arezzo la rievocazione della Shoah

La rievocazione della Shoah non è tanto una “Giornata delle memoria” ma un’intera settimana di eventi organizzati dal Comune di Arezzo. La “Giornata della memoria” si celebra in gran parte degli Stati del “vecchio” continente ogni 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, assurto a simbolo della più grande tragedia della storia europea, da parte dell’Armata Rossa. In Italia la legge che ha istituito questa ricorrenza è la 211 del 20 luglio 2000. Secondo il testo dell’articolo 1, la Repubblica ricorda così non solo lo sterminio del popolo ebraico nei campi nazisti ma anche l’aspetto più propriamente nazionale della vicenda, ovvero la persecuzione italiana dei cittadini ebrei resa possibile dalle leggi razziali volute e imposte dal fascismo e legittimate dalla monarchia.
“Non vi è dubbio – ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Camillo Brezzi – che quest’anno la rievocazione cade in un momento particolare, in concomitanza degli avvenimenti in Medio Oriente. Intendo subito puntualizzare come debbano restare distinte le situazioni: anche di fronte agli eventi bellici nella Striscia di Gaza, mai deve venire meno la consapevolezza di quello che ha rappresentato la Shoah nella storia dell’umanità. Conseguentemente, mai confondere 6 milioni di morti nei campi di concentramento della Germania nazista con l’attuale situazione in Palestina. Lo dico perché ho letto che il governo catalano ha deciso quest’anno di ridimensionare le celebrazioni del ‘Giorno della memoria’. A questa logica, l’amministrazione comunale risponde invece amplificandole nell’arco di una settimana proprio perché il ricordo di quanto accaduto negli anni del regime hitleriano sia uno spunto in più per fare ogni sforzo possibile al fine di raggiungere anche in Medio Oriente l’agognata pace”.
Il primo appuntamento è per lunedì 26 gennaio alle 8,30 quando presso il Liceo Scientifico “Francesco Redi”, in collaborazione con l’Ente Filarmonico Italiano, verrà proiettato il film di Daniel Mann “Playing for time” con Vanessa Redgrave e di seguito Giulia Ambrosio presenterà il libro di Fania Fènelon “Ad Auschwitz c’era un’orchestra” (Vallecchi, 2008). “Entrambe le opere d’arte – ha sottolineato Giulia Ambrosio – raccontano la storia di un gruppo di donne, prigioniere ad Auschwitz, che sopravvivono alle camere a gas suonando in una piccola orchestra. Tra le protagoniste della ‘Giornata della memoria’, quest’anno è da annoverare la musica, sia come compagna della vitalità di queste donne straordinarie capaci grazie a essa di sopravvivere fisicamente e umanamente all’orrore, sia con il concerto di martedì 27 al teatro Pietro Aretino, impedibile, ‘Quatuor pour la fin du temps’ composto nel 1941 da Olivier Messiaen, un cattolico francese che subì la deportazione nel campo di concentramento di Görlitz. E qui sarebbe nato il ‘Quatuor’, eseguito assieme ad alcuni compagni di prigionia, alla cui partitura sono premesse frasi tratte dall’Apocalisse di Giovanni che evocano visioni di grande misticismo”.
Martedì 27, triplo appuntamento per il “Giorno della memoria”: si comincia alle 10, nella Sala del Consiglio Comunale, con lo spettacolo “Patrilineare”, di e con Enrico Fink, musiche tradizionali ebraiche eseguite assieme Massimo Ferri, Gianni Micheli e Luca Baldini. “Oramai il teatro – ha dichiarato il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti – ha fatto il suo ingresso nell’aula consiliare da tre anni con grande successo di pubblico. In occasione della ‘Giornata della memoria’ ci riserviamo di privilegiare come pubblico quello delle scuole medie superiori della città con uno spettacolo per il quale mi fa piacere ricordare come accanto a Enrico Fink la scena sia ‘dominata’ da musicisti aretini”.
Si prosegue alle 12 al Parco Ducci con la tradizionale deposizione della corona al “Campaccio” degli ebrei; alle 21,30 infine, come già ricordato, “La musica dell’Apocalisse” al Teatro Pietro Aretino: “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen, drammaturgia e voce narrante di Sandro Cappelletto, musiche di Ex Novo Ensemble composta da Davide Teodoro, clarinetto, Carlo Lazari, violino, Carlo Teodoro, violoncello, Aldo Orvieto, pianoforte.
Sempre Sandro Cappelletto accompagnato dalla musica degli Ex Novo Ensemble presenterà mercoledì 28 alle ore 10,30 al Liceo Ginnasio “Francesco Petrarca” il suo libro “Messiaen, L’angelo del Tempo” (Accademia Perosi, 2008).
Venerdì 30 alle 17,30 ancora una presentazione, stavolta nella Sala del Consiglio Comunale, protagonista Andrea Riccardi con il suo libro “L’inverno più lungo. 1943-1944: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma” (Laterza, 2008); interverranno il vescovo Gualtiero Bassetti e l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Camillo Brezzi. Proprio l’assessore ha voluto ricordare come l’autore “prenda di petto quello che è uno dei temi più attuali della ricerca storica contemporanea e di polemica: il comportamento di Pio XII nella Roma occupata dai nazisti e il suo silenzio dinanzi al dramma degli ebrei. Senza che vi sveli il contenuto del libro, la tesi di Riccardi, partendo dai molti ebrei messi in salvo negli istituti religiosi, è che il papa non poteva non sapere di questi salvataggi, dunque assentiva a che si svolgessero”.
Sabato 31 gennaio, conclusione con un doppio spettacolo al Teatro Pietro Aretino, alle 10,30 e alle 21,15: “Ognuno ha un nome”, a cura di Libera Accademia del Teatro di Arezzo e Studentato Rondine Cittadella della Pace, su testi di Ronald Harwood, Anne Frank e Primo Levi. Regia di Amina e Uberto Kovacevich.