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Al Festival della Persona “Il Vento fa il suo giro”

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AREZZO – Secondo appuntamento del Cineforum Festival della Persona, giovedì 15 ottobre alle ore 21,00 presso il Cinema Eden di Arezzo.
La pellicola che verrà proiettata sarà “Il Vento fa il suo giro”, film del 2005 per la regia di Giorgio Diritti.
Giorgio Diritti ha sviluppato la sua formazione prestando la sua opera in diversi film di autori italiani, ed in particolare con Pupi Avati.
Ha anche realizzato vari casting per film in Emilia Romagna tra cui la "Voce della Luna" di Federico Fellini.
Come autore e regista ha realizzato numerosi documentari, produzioni editoriali e televisive.
'Cappello da Marinaio' è stato il suo primo cortometraggio, selezionato in concorso a numerosi festival europei.
Nel 1993 realizza "Quasi un anno", film per la tv e nel 2005 è la volta del suo primo lungometraggio per il grande schermo dal titolo "Il vento fa il suo giro", presentato al London Film Festival, e alla Prima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Inoltre ha realizzato "L'uomo che verrà" presentato al Festival di Roma 2009.

Trama: Chersogno è un paese occitano sulle Alpi piemontesi, in Alta Val Maira. «La cultura d'Oc a un certo punto l'hanno quasi ammazzata. Sai perché? Perché era gente tollerante», così dice un personaggio del film. Gli abitanti del paese sono quasi tutti anziani, solo d'estate arrivano i cittadini in vacanza e aprono le loro seconde case. Qualcosa sembra cambiare quando Philippe Héraud, un pastore francese, arriva in paese e dice di volersi trasferire a Chersogno dai Pirenei. Laggiù stanno costruendo una centrale nucleare e lui, sua moglie e i bambini vogliono cambiare aria e patria. Philippe con la sua famiglia, le sue capre e gli arnesi per fare il formaggio viene a vivere a Chersogno. È una giornata speciale quella dell'arrivo di Philippe. Costanzo, il sindaco, gli dà il benvenuto in piazza. La gente lo accoglie con una fiaccolata. Quasi tutti gli abitanti sono pronti ad aiutarlo: il suo arrivo può segnare l'inizio di una possibile rinascita per il paese. Il sindaco si dà da fare per trovare una casa dove Philippe possa abitare, dei campi dove possa far pascolare le capre e dei locali in cui produrre il formaggio. Con il passare del tempo, però, i problemi aumentano e la diffidenza di alcuni abitanti non viene meno. Il paese si divide, succedono fatti spiacevoli, per Philippe si fanno sempre più difficili la vita e il lavoro. L'ideale della tolleranza nella valle dove, come dice un personaggio del film, «un tempo vivevano ebrei, musulmani, eretici, cattolici, tutti insieme», può venire meno.