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Tv, Roma prima capitale europea digitale

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ROMA – Conto alla rovescia per lo switch off dalla tv analogica a quella digitale per Roma, dove l'addio alla vecchia tv è previsto per il 16 novembre. A ufficializzare il giorno del passaggio al nuovo segnale è stato oggi il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Paolo Romani che ha sottolineato come Roma sia ''la prima capitale europea a diventare digitale, anticipando così Londra, Parigi e Madrid''.

L'occasione per fare il punto sui progressi del digitale terrestre è stato il confronto con i vertici di tutte le emittenti coinvolte nel passaggio alla nuova tecnologia, Rai, Mediaset, Telecom (che con Ti Media possiede La7) e le emittenti locali coordinato dall'associazione che riunisce gli operatori, DgTvi. Il confronto è avvenuto a metà del percorso di 90 giorni (settembre-dicembre) alla fine del quale il 30% degli italiani avrà la nuova tv.

Oggi scatta intanto lo switch over di Raidue e Retequattro con le due reti che passano anticipatamente al nuovo segnale a Napoli e in gran parte della Campania, mentre da domani ci sarà lo switch off integrale in Trentino-Alto Adige con la transizione di 1.800 impianti. Dal 16 al 30 novembre toccherà al Lazio e infine a dicembre alla Campania. A fine 2009 il 30% della popolazione (6,8 milioni di famiglie, 17,6 milioni di individui) vedrà la tv completamente in digitale terrestre.

Uniti si vince, commenta il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. ''El pueblo unido jamas sera vencido'', scandisce infatti dal palco della tavola rotonda. Inoltre, osserva, il modello di collaborazione tra soggetti pubblici, privati e istituzioni che si è dimostrato ''vincente'' per il passaggio alla tv digitale terrestre potrebbe avere successo anche nella realizzazione di un piano per la banda larga da diffondere in tutto il Paese.

Da parte sua, Telecom Italia nel settore ha un ruolo che non vuole ''ridimensionare''. A sottolinearlo è l'ad della società telefonica, cui fa capo Ti Media e quindi La7, Franco Bernabè. ''Abbiamo investito – spiega – 300 milioni di euro nell'ottica di avere quattro multiplex digitali e di svolgere un ruolo importante come provider di infrastrutture e servizi''. Il digitale ''consente l'interoperabilità delle piattaforme'' preparando il terreno alla diffusione di contenuti anche su quelle diverse dalla tv digitale. Infatti ''ci espandiamo – prosegue l'ad – anche nell'Iptv'', la tv sul protocollo Internet per cui però è necessaria ''la diffusione della banda larga e ultralarga''. Per questo Bernabè dice sì alla trasposizione alla banda larga del modello messo in atto per la tv digitale terrestre e caratterizzato dalla collaborazione tra i diversi operatori e tra questi e le istituzioni. ''E' un auspicio per noi vitale'', sottolinea.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign